Il nostro diario di viaggio in EMILIA è on line!
E’ finalmente on line, nella sezione I NOSTRI VIAGGI il diario di viaggio in EMILIA.
Un itinerario iniziato il venerdì per rientrare a casa domenica sera, un po’ stanchi ma rigenerati!
Tutto on the road per non perderci nulla ed essere più indipendenti, che ci ha portati attraverso le Provincie di Parma, Piacenza e Modena in un “tripudio” di delizie culinarie che contribuiscono ad arricchire l’eccellenza italiana.
Il freddo, l’umidità e l’onnipresente nebbia rendono i paesaggi unici e davvero romantici. I camini accesi, il calore delle cucine e i profumi intensi ci hanno accompagnati per tutto il weekend facendoci amare questa terra nobile e contadina al tempo stesso.
Piacenza è la città più a nord da dove abbiamo iniziato il nostro giro, per poi scendere lungo le colline verso Castell’Arquato e Vigoleno.
Poi Busseto, il paese di Giuseppe Verdi, per la sosta obbligata alla Trattoria Campanini e ancora Zibello e Polesine Parmense per proseguire con l’eleganza di Parma, un po’ snob, ma a cui si perdona tutto.
Infine Modena, classica e rock allo stesso tempo.
Filo conduttore del nostro diario di viaggio in Emilia, la cucina, che in questa terra è una vera e propria religione!
“Questo è il racconto del nostro ultimo weekend in Emilia precisamente attraverso le Provincie di Piacenza, Parma e Modena, la terra dei buongustai, inaspettatamente calda ed accogliente. Si, nonostante il freddo umido che ti penetra nelle ossa, soprattutto durante l’autunno che nonostante tutto è il periodo più caratteristico per visitarla. Un weekend enogastronomico indimenticabile; all’insegna di scoperte culinarie, prodotti tipici, paesaggi da grandi romanzi d’amore, cascine avvolte nella nebbia e visite a caseifici e prosciuttifici.
Nell’esplorare questi luoghi affascinanti che da Piacenza scorrono giù verso Parma per finire a Modena abbiamo attraversato piccoli paesini con case rurali, campi coltivati solcati da stradine dritte e strette che portano apparentemente nel nulla, aziende agricole i cui silos dominano la pianura, la cosiddetta “bassa padana”, accoglienti trattorie a conduzione familiare…” CONTINUA A LEGGERE