
Rafting
Non serve arrivare sul fiume Zambesi o in Colorado per assaggiare il brivido di scendere le rapide tra spuntoni, salti, schizzi e – a volte – rovinose cadute nelle acque gelide seguite da salvataggi da parte del prontissimo staff che non a caso si è guadagnato i più alti riconoscimenti in ordine agli standard di sicurezza.
Noi ci siamo stati diverse volte e ci siamo sempre molto divertiti, ma in un’occasione Miky ha dato il meglio di sè finendo in acqua al termine di una paurosa sequenza, sulle rapide più impegnative. Il gommone si è girato a 180 gradi, per poi impennarsi. A quel punto ci siamo persi lei e un altro amico che hanno avuto il “piacere” di fare una nuotata fra le acque gelide del fiume. L’esperienza non è stata delle migliori, ma sicuramente ci ha regalato l’avventura che cercavamo… e qualcosa di interessante da raccontarvi!
Appena arrivati e prima di inforcare la pagaia, dovrete sostenere una lezione molto dettagliata su quello che vi aspetta. Vi verrà spiegato cosa fare e soprattutto come reagire ai vari comandi e ordini che impartisce la guida. Il Rafting è considerato uno sport estremo e ovviamente non è esente da pericoli (Miky ne sa qualcosa) e, oltre alla disciplina, anche una certa dose di freddezza è necessaria per gestire gli imprevisti. Considerate che la scala di difficoltà dei fiumi a livello internazionale è da 1 a 6 e il fiume Nera (quello delle Cascate delle Marmore) è 4, quindi di livello medio alto.
Il centro Rafting Marmore si trova proprio sotto l’omonima cascata e oltre al rafting si può fare anche hydrospeed, kaiak e torrentismo.
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