Civita di Bagnoregio – la città che muore
In un paese come l’Italia dove ovunque, dall’Alto Adige alla Sicilia, il territorio è cosparso di pittoreschi borghi, di città ricche di arte e storia e di scorci unici, non è difficile mancarne molti anche per chi è un grande appassionato di viaggi.
A chi non è capitato, poi, di imbattersi quasi per caso in dei veri gioielli, magari a pochi chilometri da casa, di cui si ignorava l’esistenza, o quasi?
Civita di Bagnoregio, “la città che muore”, anche se apparentemente macabro è un posto fantastico
Conoscevamo già la sua particolare storia , antico borgo in provincia di Viterbo, nell’alto Lazio, destinato a scomparire per colpa della rapida erosione della collina su cui è stato edificato.
Nonostante questa incognita sul destino del borgo che farebbe correre chiunque a vederlo prima che sia troppo tardi, sarà per la posizione non proprio agevole (collegata solo da strade provinciali, sia venendo da Roma che dalla A1), che per una certa pigrizia nell’esplorare ciò che è vicino, non ci eravamo ancora mai stati anche se da tempo ci stuzzicava l’idea.
Alla fine, però, in una bella domenica pomeriggio siamo montati in macchina e, percorrendo la bella campagna a nord di Roma, attraversando i boschi viterbesi, siamo giunti a Bagnoregio. Si, perché la cittadina si chiama così, mentre Civita è il borgo antico distaccato che sorge su una formazione rocciosa che domina la vallata circostante.
Il momento migliore per visitarla, soprattutto per gli amanti della fotografia, è sicuramente nel pomeriggio, al tramonto, quando la rocca si tinge di rosso.
Si parcheggia alla fine di Bagnoreggio (le indicazioni sono ottime), dove si trova anche il punto più panoramico su Civita. Da qui, infatti, ci si rende conto di essere in un luogo davvero unico. I palazzi a picco e ciò che resta dei bastioni sembrano quasi un naturale proseguimento delle pareti argillose del monte, il tutto sovrastato dal campanile che risalta all’orizzonte.
Dal view point ci vogliono meno di cinque minuti a piedi per arrivare al ponte pedonale e finoalla porta del borgo. E’ incredibile pensare che una decina di anni fa i pilastri che sorreggono il ponte spuntavano a malapena dal terreno. Il problema geologico di Civita, infatti, è la valle che si abbassa ad una velocità sorprendente. In ogni caso, alcuni abitanti con cui abbiamo parlato ci hanno detto che secondo i geologi il borgo scomparirà non prima di 800 anni. Perciò tranquilli, potete andare a visitare prima Venezia e la Torre di Pisa!
Scherzi a parte, pensavamo comunque di trovare uno dei soliti borghi antichi con piccole casette di pietra avvolti nell’edera e stretti vicoletti. A Civita ci sono anche queste, certo, ma ciò che ci ha più sopresi era la presenza di alcuni bellissimi palazzi, con facciate e dimensioni più consoni ad una città rinascimentale che ad un borgo, affacciati sulla grande piazza dove sorge anche la chiesa. Nella sua lunga storia (l’origine risale agli etruschi), essa è stata un luogo amato da molte famiglie nobili che hanno costruito qui delle sontuose dimore i cui stemmi si vedono ancora percorrendo le strade del borgo.
Come detto all’inizio, il momento più suggestivo per osservare Civita di Bagnoregio è il tramonto, mentre vi consigliamo di rimanere anche a cena, in uno dei tanti ristorantini che offrono prodotti e vini locali, per poi andarsene via con il buio portando con sé l’atmosfera magica di questo luogo incantevole.
Insomma, se siete romani, laziali, umbri o toscani, fare una scampagnata a Civita di Bagnoregio merita davvero. Per tutti gli altri, ricordatevi quando siete di passaggio sulla A1, all’altezza di Orvieto, di allungare il viaggio di un paio di ore… Ne vale la pena!
Se volete conoscere più sulla sua storia: www.civitadibagnoregio.it