Arrampicata sportiva: emozioni e consigli per la vostra “prima volta”
L’arrampicata sportiva, o free climbing, è una delle discipline che più spaventano chi non è incline alle esperienze adrenaliniche.
Arrampicarsi con le sole mani (e piedi) lungo pareti verticali, con la roccia che sembra venirti addosso, il vuoto sotto e il battito del cuore che rimbomba nel silenzio della montagna non è cosa per tutti.
A differenza dell’alpinismo, qui basta un’imbracatura con due moschettoni e una corda (alcuni non usano nemmeno questa) e il gioco è fatto. Il resto è questione di sangue freddo e spirito giusto. Perché l’emozione è davvero forte!
La prima arrampicata di Kiro è stata sulle Dolomiti, anni fa, in una delle tante palestre naturali che ospita questa magnifica zona delle Alpi. Si tratta di percorsi tracciati, ossia già predisposti per esercitare il free climbing in totale sicurezza grazie ad una serie di ganci e anelli dove assicurarsi. Ciononostante, non avventuratevi mai da soli. Serve tanta esperienza e conoscenze tecniche.
La cosa più giusta da fare, prima di avventurarvi nel magico mondo dell’arrampicata sportiva, è rivolgersi a un istruttore qualificato.
Dopo un briefing sulle nozioni base, si cominciano a fare i primi “passi” sulla parete, a pochi metri d’altezza ma comunque sufficienti per rompersi la testa, quindi attenzione.
All’inizio, trovandosi appesi a una corda spessa un centimetro, con i piedi puntati sulla roccia e nulla sotto il sedere, le rassicurazione dell’istruttore servono a poco. Eppure si tratta di corde tecniche tarate a reggere fino ad una tonnellata!
Dopo poco, però, si inizia a prendere gusto e man mano la “corda libera” si trasforma, scalata dopo l’altra, in uno dei momenti più divertenti.
Superato il momento iniziale, la parte più complicata riguarda la tecnica dell’arrampicata dove, a dispetto di quanto si pensa, non sono solo le braccia a tirarci su ma si lavora anche (e soprattutto) di gambe e di busto, che deve essere incollato alla roccia. Le mani, poi, devono essere sempre asciutte per assicurare l’aderenza giusta (ecco perché il sacchetto di gesso è fondamentale).
Spesso chi è alle prime armi, dopo un po’ di pratica si sorprende, soprattutto sulle pareti di grado inferiore, della leggerezza con cui si riesce scivolare in su. Perché qui non serve la forza ma tanta tecnica e sangue freddo.
Ciononostante è uno sport davvero coinvolgente, che tocca ogni fibra del corpo e della mente, a prescindere se lo si pratica da amatori o si è dei veri professionisti. Le sensazioni sono le stesse… adrenalina pura che man mano si sale lascia spazio alla percezione quasi Zen di amalgamarsi con gli elementi della natura.
Si sente sulla pelle anche la brezza più leggera, il respiro rallenta e si entra in uno stato di lucida calma mentre, passo dopo passo, si cerca di individuare il grip migliore per spingersi verso la cima.
La palestra di free climbing più spettacolare che abbiamo mai visto? Le Cinque Torri, sopra Cortina d’Ampezzo.
E la prossima tappa? Visto che andiamo incontro all’inverno… un’arrampicata sul ghiaccio!
Se volete conoscere di più sugli sport da fare in montagna, date un’occhiata al nostro special sull’alpinismo cliccando qui.