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Viaggio in Sicilia orientale

Il nostro ultimo viaggio in viaggio in Sicilia Orientale è durato 10 giorni e non ci siamo spinti altrove perché per godersi appieno questa meravigliosa terra, scoprendo le sue meraviglie naturali, storiche e culinarie, occorre tornare più volte, dedicando un viaggio a sè ad ogni zona.

viaggio in sicilia orientale

La Sicilia è una regione particolare e piena di contraddizioni. Nonostante la sua cattiva reputazione in termini di legalità, infrastrutture inesistenti e abusivismo edilizio che ha devastato molte sue parti, rimane un luogo che entra nel cuore, di grande richiamo per i viaggiatori di tutto il mondo grazie al suo mix di tradizioni e a un fascino innegabile che la rende (nel bene e nel male) l’immagine dell’italianità all’estero.

viaggio in sicilia orientale

Tra storia millenaria, cibo straordinario (non si torna mai dimagriti dopo una vacanza da queste parti) e clima sempre piacevole, è una destinazione perfetta per abbinare mare splendido a visite culturali e enogastronomiche.

Come arrivare in Sicilia orientale

Il nostro viaggio in Sicilia Orientale è iniziato da Messina, dove siamo sbarcati una mattina di agosto da uno dei traghetti che rapidamente collegano la città siciliana con Reggio Calabria.

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Stavolta abbiamo deciso di partire con la nostra macchina, con l’idea di fare delle tappe intermedie per scoprire posti nuovi. Scilla, in Calabria pochi chilometri prima di Reggio è stato proprio uno di questi.

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Ci siamo fermati qua nel pomeriggio, abbiamo cenato in uno dei ristorantini sulle palafitte affacciati sul mare e la mattina dopo, in appena 15 minuti di auto, eravamo a Villa San Giovanni da cui partono i traghetti che fanno la tratta fino a Messina, pronti per imbarcarci.

In alternativa avremmo potuto prendere un volo fino a Catania per poi noleggiare l’auto o prendere il traghetto da Napoli fino a Palermo. Quest’ultimo però è più comodo per visitare la Sicilia Occidentale.

C’è da dire che l’idea di partire con la macchina è stata vincente perché ci ha permesso di fare acquisti (soprattutto culinari) e poi la Salerno-ReggioCalabria – che tanto ci spaventava – è ormai un’autostrada a tutti gli effetti!

Le tappe del nostro viaggio in Sicilia Orientale

La Sicilia Orientale non è certo celebre per le spiagge caraibiche. La costa vulcanica, infatti, si estende quasi fino all’estremità più a sud, con un mare cristallino e spiagge belle ma di sabbia scura, litorali spesso rocciosi e tratti di formazioni laviche con scogliere e faraglioni color nero carbone.

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La situazione cambia solo da Marzamemi in giù, dove in pochi chilometri si concentrano tratti sabbiosi e un mare davvero meraviglioso.

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I gioielli di questa parte della Sicilia sono il famoso “triangolo del Barocco siciliano”, tra le città di Modica, Scicli e Noto, la bellissima Siracusa, la mondana Taormina con il suo teatro greco, l’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, la costa del sud con le sue spiagge costantemente battute dal vento, i paesini dell’entroterra che sembrano presepi, circondati da agrumeti e oliveti delimitati da bassi muretti di pietra.

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Le nostre tappe immancabili sono state:

Modica
Noto
Scicli
Ragusa
Marzamemi
Siracusa
Etna
Catania
Taormina

Così, una volta sbarcati a Messina abbiamo deciso di spingerci il più lontano possibile e iniziare il nostro tour della Sicilia Orientale dal “basso”, visitando dapprima la zona di Modica, Ragusa e Scicli con il litorale della parte sud, per poi risalire nella zona di Noto e Marzamemi, proseguire per Siracusa, Catania, Taormina e infine l’Etna.

Modica-Ragusa-Scicli

Modica

La nostra prima tappa è stata Modica, capitale incontrastata di uno dei migliori cioccolati al mondo, nonché una delle cittadine più belle e caratteristiche della Sicilia.

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Il suo centro storico, pieno di palazzi nobiliari, chiese, vicoli di pietra e tante scale che collegano la Città Bassa con quella Alta, è un autentico spettacolo, soprattutto la sera quando si illumina e si anima di persone. Ecco perché la cosa ottimale è alloggiare proprio in centro, in uno dei numerosi B&B.

Al mattino la tradizione vuole che si faccia una colazione a base di caffè, granita (deliziosa quella al pistacchio), brioche o cannoli per poi partire all’esplorazione della città.

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Stupenda la Chiesa di San Pietro, patrimonio dell’Umanità, che si trova sul corso principale, corso Umberto I, contornato da una serie di edifici storici, ognuno un capolavoro architettonico.

Da lì, inerpicandosi verso la parte alta, si arriva ad uno degli edifici più belli del barocco siciliano, il Duomo di San Giorgio, anch’esso patrimonio dell’Umanità, in cima ad una scenografica scalinata.

Proseguendo la passeggiata, si arriva al Castello dei Conti che domina la città, e dove poco più in là si trova anche la Casa di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura. Stupenda la vista di notte, quando la cittadina sembra un gigantesco presepe.

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Riscendendo verso la parte bassa, merita una sosta la Chiesa di Santa Maria in Betlem e la visita ad una delle chiese Rupestri, la Chiesa bizantina di SanNicolò Inferiore.

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Siamo stati a Modica 3 notti che ci hanno permesso di visitare tutto quello che c’è nei dintorni, da Ragusa a Scicli comprese le spiagge della costa sud, senza dover cambiare hotel. Bisogna solo dire che, nonostante le distanze ravvicinate tra una località e l’altra, i tempi di percorrenza sulle stradine di campagna sono più lunghe di quanto si possa pensare. Accade spesso di vedere sul navigatore informazioni che indicano 30 km di percorrenza con 1 ora e 15 minuti di tempo.

Ragusa

Poco distante da Modica c’è Ragusa.

La parte vecchia si chiama Ibla ed è un’altra gemma siciliana da non perdere. Un labirinto di stradine, vicoli e scale, chiese, ed edifici storici che dominano una splendida campagna.

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Il punto panoramico da cui ammirare Ibla si trova percorrendo Corso Mazzini che collega la città nuova con la parte storica. È il piazzale della Chiesa di Santa Veneranda (o Santa Lucia). Da lì si apre una veduta su tutto il centro con in primo piano la cupola celeste del campanile della Chiesa di Santa Maria dell’Itria.

Poi si scende fino all’ingresso di Ibla dove abbiamo passeggiato per un paio d’ore scoprendo questo bel borgo dominato dal meraviglioso Duomo di San Giorgio.

Scicli

A poche decine di chilometri da Modica e Ragusa si trova anche Scicli, il terzo importante centro del tardo barocco siculo e set naturale di molti film, primo fra tutti la serie di Montalbano, ambientato proprio in queste zone.

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Camminando per il centro storico di Scicli ci si immerge nella più autentica atmosfera siciliana, tra edifici storici come i palazzi Beneventano, Fava e Spadaro, chiesette minori e la strepitosa Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, che sembra incastonata tra le colline rocciose dove si erge in alto il Convento della Croce.

Le spiagge della Sicilia del Sud

Scicli è anche uno dei punti di passaggio che da Modica portano sulla costa sud occidentale della Sicilia dove ampie spiagge selvagge e battute dal vento attraggono gli amanti del mare e del wind surf e che anche in pieno agosto non sono mai così affollate.

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Assolutamente da vedere è la costa nei pressi di Punta Cirica dove la scogliera di tufo bianco forma delle piccole calette di acqua cristallina.

Per il resto, le località marittime più note in quel tratto sono Donnalucata, Sampieri e Pozzallo. Sono dei piccoli borghi marinari con ampie spiagge e alcuni beach club come il Tiki, caratterizzati da mare trasparente e pulito e sabbia rossiccia.

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Dopo Pozzallo, invece, comincia l’area delle spiagge più belle, che passa per la spiaggia di Granelli, molto selvaggia e spesso popolata da fenicotteri rosa nell’area del vecchio allevamento di pesci, seguita dalla spiaggia di Carratois, quest’ultima con alcuni bei stabilimenti e acqua fantastica.

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Da Carratois basta una passeggiata sul bagnasciuga per raggiungere la minuscola e suggestiva Isola delle Correnti, che divide lo Ionio dal Mediterraneo e che, essendo il punto più meridionale della Sicilia, si trova più a sud di alcune città africane.
Collegata un tempo alla terraferma da un pontile artificiale distrutto dalle mareggiate, oggi si può raggiungere camminando per un centinaio di metri nell’acqua bassa a seconda delle maree.

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Per quanto riguarda le spiagge, la musica cambia radicalmente appena si gira la Punta delle Correnti passando sul versante orientale della Sicilia. Il mare si fa verde smeraldo, e poco più a nord, nel tratto che da Portopalo di Capo Passero arriva a Marzamemi diventa uno spettacolo.

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Dalla meravigliosa strada costiera si intravede prima la vecchia tonnara e il castello e poi l’insenatura naturale dell’Isola di Capopassero.

Marzamemi-Noto

Spiagge e calette libere si susseguono fino ad arrivare a Marzamemi, il luogo di villeggiatura più suggestivo da qui fino a Taormina con la quale, però, non ha niente a che vedere.

Marzamemi

A Marzamemi non ci sono né hotel a 5 stelle né resort di lusso. Tutto è estremamente genuino e autentico.

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Questo antico e minuscolo borgo marinaro si sviluppa intorno ad una piazzetta lastricata di pietra contornata dalle case dei pescatori, la tonnara – tra le più antiche della Sicilia – e un porticciolo. Il tutto sembra il set di un film. I ristorantini con tavoli e sedie colorati e i pittoreschi negozi che vendono i prodotti tipici attirano i visitatori di tutta la zona, tant’è che nelle sere d’estate la piazza è così gremita di gente che è quasi impossibile attraversarla.

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Ma il pregio maggiore di Marzamemi sono le sue spiagge e il mare, belli come ci si aspetta di trovare venendo in Sicilia. Il verde smeraldo dell’acqua, la lunga lingua di sabbia finissima che si estende fino alla Riserva di Vendicari, oasi faunistica accessibile solo a piedi e autentico paradiso naturalistico, rendono questo tratto della costa il migliore di tutta la Sicilia Orientale.

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E l’entroterra non è da meno, considerato che a pochi chilometri si trova Noto, il centro culturale dell’omonima vallata.

Noto

La strada che collega Marzamemi a Noto attraversa importanti possedimenti terrieri, vigneti ed agrumeti, legati alla storia e alla ricchezza delle più importanti famiglie nobili.

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Ed è così anche a Noto, il cui centro storico è uno dei massimi esempi del barocco siciliano. Maestosi palazzi antichi, degni di una grande città, affacciano sul corso principale, interamente pedonale, che sembra una passerella storica che tocca tutti gli edifici più importanti come il Duomo, Palazzo Ducezio e la Chiesa di San Francesco d’Assisi.

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A Noto si trovano anche ottimi hotel, B&B o case vacanze, caratteristici ed accoglienti, che consentono di alloggiare comodamente godendosi le belle spiagge di Marzamemi in appena 20 minuti di auto.

Siracusa

Lasciata la zona di Noto dopo 3 giorni di mare, storia, cibo e soprattutto dolci, ci siamo diretti a Siracusa, considerata non solo la città più bella di questo lato della Sicilia ma anche uno dei centri culturali più importanti del Mediterraneo.

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Questo per via del suo straordinario patrimonio storico e architettonico che, racchiuso in uno spazio piccolo e delimitato, custodisce la storia di quasi tre millenni, dal periodo della dominazione greca al barocco.

Basta affacciarsi in Piazza Duomo, il cuore di Ortigia, piccola penisola che delimita il centro storico di Siracusa, per rimanere senza fiato da tanta bellezza.

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Il Duomo di Siracusa, meraviglioso esempio del tardo barocco, è stato costruito sui resti dell’antico tempio della dea Atena. In tutta la città sono sparse testimonianze di ogni epoca, ci sono i resti di tempi greci, c’è il parco archeologico di Neapolis, chiese straordinarie come quella di San Giovannello e di San Giovanni Battista che porta alle catacombe, le più estese al mondo insieme a quelle di Roma, per arrivare ad edifici religiosi e militari ad opera dei normanni, dei Cavalieri di Malta, degli spagnoli.

 

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Insomma, Siracusa va vista, esplorata e, ciò che spesso non facciamo, anche studiata e capita, perché è un luogo davvero raro ed interessante. Da non perdere la visita al Castello Maniace, la possente fortezza di Siracusa che occupa la punta estrema del promontorio, e una mangiata di pesce la sera lungo i bastioni affacciati sul mare.

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Catania-Etna-Taormina

L’ultima tappa del nostro viaggio nella Sicilia Orientale è stata la zona che si estende  fra la provincia di Catania e quella di Messina, dalle pendici dell’Etna fino alla costa. Un’area costellata di paesini di pescatori e agricoltori, vitigni, case e strade costruite con pietra vulcanica, ed anche patria della perla siciliana del jet set: Taormina.

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Catania e dintorni

Catania, l’unica città portuale della Sicilia Orientale, è considerata anche la capitale di questa parte dell’isola.

La sua storia millenaria è legata in modo indissolubile al devastante terremoto del 1693. Ricostruita dalle fondamenta, con maestosi palazzi, piazze, chiese e un’urbanizzazione lineare con strade drittissime e simmetrie che caratterizzavano l’epoca, Catania appare come una città nuova.

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Molto piacevole, soprattutto il centro storico, che si sviluppa lungo Via Etnea, il suo cuore è Piazza Duomo dove sorge il simbolo cittadino, la Fontana dell’Elefante, il Duomo, con la preziosissima Cappella di Sant’Agata, e di fronte il bellissimo Municipio, chiamato anche Palazzo dell’Elefante. Sulla piazza affaccia anche il Palazzo Chierici e altri edifici monumentali.

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Da Piazza Duomo comincia la lunga ed elegante via Etnea, l’arteria pedonale che taglia in due il centro, con grandi palazzi nobiliari, negozi, boutique e ristoranti. È il salotto cittadino, in contrasto con la vicina via Crociferi che all’epoca simboleggiava il potere ecclesiastico.

Da vedere anche il Castello Ursino, il Teatro Romano e l’anfiteatro, il palazzo dell’Università e il Teatro Bellini, come anche fermarsi a mangiare in una delle tipiche trattorie sulle stradine secondarie intorno a via Etnea.

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La particolarità di Catania riguarda, però, soprattutto i suoi dintorni, una terra strettamente legata a millenni di convivenza con il più grande ed attivo vulcano del Vecchio Continente.

I dintorni di Catania

Le cittadine di mare di Aci Trezza e Aci Castello, la vecchia rivale di Catania, Acireale, i cosiddetti Borghi Neri come Zafferana Etnea, Randazzo e Nicolosi, costruiti interamente con la scurissima pietra lavica, coi vigneti incastonati in un terreno impervio e la campagna che porta i segni di antiche e più recenti eruzioni, formano un vero microcosmo tutto da esplorare.

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Il tratto di mare tra Aci Castello e Aci Trezza, che ospita diversi lidi balneari costruiti su palafitte a picco sulla roccia, è la Riviera dei Ciclopi. Un’area marina protetta dove fare il bagno o passeggiare scorgendo sulla destra la sagoma nera del Castello Normanno e sulla sinistra i faraglioni di Aci Trezza, veri affioramenti di lava dovuti a eruzioni sottomarine.

Al tramonto, questi monumenti rocciosi e nerissimi, risaltano sull’orizzonte che si tinge di rosso offrendo uno scenario unico, da ammirare durante un aperitivo in uno dei baretti sul lungomare di Aci Trezza.

Etna

Nell’entroterra sulle pendici orientali dell’Etna, invece, non si può mancare una cena sulla piazza centrale di Zafferana a base di pizza fritta da Nonna Peppina. Un vera e propria bomba calorica, inventata come pasto sufficientemente energetico per chiunque si avventurasse a scalare il vulcano.

 

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Ed è proprio qua che è iniziata una delle esperienze più entusiasmanti di questo viaggio nella Sicilia Orientale: la salita fino ai crateri sommitali dell’Etna a quota 3340 mt. Un posto davvero incredibile, dove i rischi non mancano ma pieno di fascino, dove la potenza della terra e della natura si percepisce come in pochi altri luoghi al mondo.

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Come succede sovente, se si ha a casa propria una cosa meravigliosa, si tende a trattarla con sufficienza o a farla passare in secondo piano, tant’è che ogni anno sono più i turisti stranieri che quelli italiani a salire sull’Etna e non è difficile trovare siciliani che non ci sono mai stati.

Per via delle continue eruzioni e dei costanti mutamenti del territorio etneo, spesso l’accesso ai crateri sommitali è interdetto, ma noi siamo stati fortunati, anche perché pochi giorni dopo la nostra visita c’è stata una nuova eruzione.

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Quando abbiamo deciso di salire fino in cima, ci aspettavamo un’escursione interessante e particolare ma nulla di più, invece è stata un’esperienza straordinaria che ci ha lasciati col fiato sospeso tutto il tempo per via dell’attività vulcanica che mai avremmo immaginato così “movimentata”!

Siamo partiti al mattino presto dal Rifugio Sapienza (1900 mt), dove si arriva in auto da Catania in meno di un’ora, passando dai 35 gradi al livello del mare ai 15.

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I meno avventurieri possono fare una passeggiata sul bordo di un vero cratere che si trova a ridosso dell’area di ristoro, mentre per chi vuole andare più su c’è la Funivia dell’Etna che porta a 2500 mt da dove, però, non si può continuare da soli ma solo accompagnati da una guida vulcanologica autorizzata, indossando il casco e abbigliamento da montagna.

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Il nostro trekking, per il quale ci siamo affidati all’agenzia Etna Touring, prevedeva 1/2 giornata di escursione fino ai crateri sommitali in cima al vulcano, che si raggiungevano dall’arrivo della funivia prima con mezzi 4×4 fino 2900 mt, e poi a piedi fino alla cima.

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Già a questa quota il paesaggio è lunare, fatto di distese di sassi e roccia scura, con bocche di piccoli crateri ovunque, vapori che escono dappertutto e segni tangibili delle recenti eruzioni.

Si cammina in fila indiana, fermandoci per scattare qualche foto, e dopo un’ora e mezzo circa raggiungiamo la sommità dell’Etna, a quota 3.300 metri. Ci troviamo letteralmente a picco sul cratere Bocca Nuova, attivo e fumante, da cui escono vapori acquei e gas e si sentono di continuo boati provenienti dal fondo della gola.

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Ogni tanto il boato è più forte e subito dopo si intravedono frammenti di roccia e sassi incandescenti che la bocca spara in aria, proprio sotto i nostri piedi. Da li ci siamo spostati verso il cratere centrale e per qualche istante non riuscivamo più a respirare: era cambiato il vento e siamo stati investiti dai vapori sulfurei.

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Uno spettacolo che toglie il respiro (appunto!) e che ci accompagna anche durante tutta la discesa fra altri crateri minori e grotte sotterranee scavate dalla lava incandescente, fino al ritorno al rifugio Sapienza dove siamo crollati dalla stanchezza ma pienamente soddisfatti.

Taormina

A circa 40 minuti a nord di Catania e dal Parco dell’Etna si raggiunge Taormina, la località più chic, internazionale ed esclusiva della Sicilia, frequentata da personaggi dello spettacolo e del jet-set che si rifugiano negli esclusivi hotel della cittadina.

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Arroccata su un picco di roccia, Taormina domina un tratto di costa davvero bella, frastagliata e scenografica. Dal terrazzo di Piazza IX Aprile si apre un panorama che spazia fino a Catania da un lato e Messina dall’altro, mentre l’angolo più suggestivo, dopo aver percorso gli stretti vicoli, è il Teatro Antico. Una enorme cavea risalente all’epoca greco-romana scavata nella roccia, affacciata sullo Ionio e sull’Etna, la cui caratteristica principale è la scenografia naturale di cui godono gli spettacoli.

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Il teatro ospita opere liriche e concerti ed è considerato dalla comunità artistica internazionale una delle location più suggestive al mondo.

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Per godersi il mare di Taormina bisogna scendere giù, sul pittoresco litorale dell’Isola Bella. E’ formato da alcune piccole insenature e calette da cartolina su cui affacciano hotel a 5 stelle e ville di lusso con l’isolotto collegato alla terraferma da uno stretto lembo di sabbia. Difficile trovare posto, anche per parcheggiare, ad agosto. In alternativa c’è la bella e lunga spiaggia di Giardini Naxos da un lato o di Letojanni dall’altro, con molti stabilimenti e acqua pulita.

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Infine, per chi vuole fuggire dal caldo siciliano per qualche ora, a poca distanza ci sono le Gole dell’Alcantara, un canyon naturale con pareti alte fino a 25 metri e largo in alcuni punti non più di 2 metri, con ombre profonde e acqua gelida. Per attraversarlo si affittano stivali e tenute impermeabili. Un angolo naturalistico particolare.

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Il nostro viaggio in Sicilia orientale è durato in tutto 10 giorni, ma può essere dilatato quanto volete, l’unica vera controindicazione è la dieta: perdete ogni speranza e ingrassate felici!

Buon viaggio!

Mappa del nostro viaggio in Sicilia Orientale