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Vacanza a Lampedusa

Eravamo alla ricerca della meta perfetta per goderci il mare a luglio senza troppa calca e abbiamo così deciso di trascorrere una piccola vacanza a Lampedusa, curiosi di conoscere questa isola tanto ammirata quanto chiacchierata.

Piccola, arida, brulla, battuta dai venti, Lampedusa è un’isola solitaria, lontana da tutto, talmente remota che quasi non la si riesce a trovare sulla mappa. Il fatto di far parte dell’arcipelago delle Pelagie cambia poco, anche perché le altre due isole sono Lampione, totalmente disabitata e Linosa, limbo di terra vulcanica con una popolazione di qualche centinaio di abitanti.

Una vacanza a Lampedusa risveglia sensazioni ormai dimenticate nel mondo caotico di oggi, grazie alla semplicità, al sole, al mare, al vento e al sapore d’Africa. Ovunque si respira lo spirito di un luogo di frontiera, di una terra che nei secoli ha visto approdare qui fenici, romani, arabi, turchi, maltesi e chissà quanti altri.

Un porto-rifugio che sin dall’antichità ha incrociato le rotte marittime più importanti del Mediterraneo. Divenuto oggi anche meta degli sbarchi di clandestini che giungono qui dal Magreb su imbarcazioni di fortuna.

L’isola, proprio per questo, è anche un luogo super sicuro, presidiato e sorvegliato, dove da visitatore non ci si accorge di nulla di tutto ciò che si vede al telegiornale, salvo per qualche scafo abbandonato sulle scogliere e per gli elicotteri e gli aerei di perlustrazione che costantemente decollano dall’aeroporto.

In 5 giorni non siamo riusciti ad individuare nemmeno il famoso hotspot d’accoglienza degli immigranti. Quindi tranquilli e rilassati. E’ un posto di villeggiatura come ogni altro.

Lampedusa, grazie al suo mare favoloso, si presta sia per una vacanza di qualche settimana, che per un lungo weekend da maggio in poi, approfittando della comodità dei voli diretti ed il caldo clima africano che consentono anche una “fuga” last minute.

Dai principali aeroporti italiani si arriva comodamente in circa un’ora di volo. Comunque per vedere l’isola servono non meno di 4-5 giorni pieni compresa la gita giornaliera a Linosa.

Dove soggiornare durante una vacanza a Lampedusa

L’offerta di alloggi è abbastanza ampia, perlopiù segnata da semplicità ed essenzialità. Ci si deve quindi accontentare, anche se per i più esigenti ci sono una manciata di caratteristici dammusi che offrono un po’ di charme.

I prezzi sono al di sopra della media, ma è giustificato dal fatto che si tratta di un’isola lontana da tutto, perciò ogni cosa, tranne certamente il pesce, deve fare molta strada per arrivare.

Noi abbiamo soggiornato a Borgo Acqua, una dimora tipica piena di fascino mediterraneo nel cuore del Porto Nuovo. È stata una scelta comodissima per avere tutto vicino anche se in realtà qui tutto è vicino a prescindere.

Per chi vuole evitare di stare sul porto, l’alternativa è la zona di Cala Creta, l’area più chic dell’isola con alcuni bei dammusi arroccati sulla scogliera a picco sul mare.

Come muoversi a Lampedusa

Per muoversi la scelta migliore è il motorino oppure in alternativa la macchina e meglio ancora se una Mehari, l’affascinante mezzo aperto senza sportelli diventato celebre in Costa Azzurra e in altre località di villeggiatura negli anni ‘60. Noi abbiamo optato per questa soluzione, avventurosa, romantica e davvero molto rumorosa.

La Mehari è un’auto storica tuttofare, con un cambio assurdo ed è scomodissima però non avete idea quanto sia figo girare l’isola su un mezzo simile. Ce ne sono di tutti i colori… verdi, gialle, arancioni, che ormai fanno parte del folclore del posto tanto che qui c’è un vero club di appassionati. Si parcheggia ovunque con la massima facilità.

Un suggerimento utile è di essere molto cauti nel traffico. Dimenticatevi i concetti di precedenza, frecce ecc. Per i più sportivi Lampedusa si potrebbe girare anche in bici elettrica. Un po’ più faticoso, ma grazie al vento anche nelle giornate più calde non si dovrebbe fare troppa fatica.

Orientarsi a Lampedusa è facilissimo. L’aeroporto si trova accanto al paese che ha poche strade dritte a griglia, un corso principale, Via Roma, che attraversa il centro da un lato all’altro, in parte pedonale, animatissimo di sera, pieno di ristorantini, locali e negozi.

Poi ci sono il Porto Nuovo e il Porto Vecchio (praticamente collegati a formare un unico grande porto) e due strade che attraversano l’isola. La prima costeggia la costa sud, quella delle spiagge più belle tra cui Cala Croce, Cala Madonna ed altre (accanto al paese) e poi, una volta entrati nella riserva naturale, la celebre Spiaggia dei Conigli e Cala Pulcino.

L’altra strada costeggia l’aeroporto (quindi versante est) portando dapprima all’affollatissima Cala Pisana per poi toccare Cala Creta, la microscopica Cala Ucello, Cala Calandra con la spiaggia Mare Morto affacciata sull’Arco Naturale e da lì percorre il versante nord dell’isola con mare blu scuro, scogliera a strapiombo e zero spiagge.

Si passa per il Faro di Capo Grecale, poi i famosi luoghi per un aperitivo come O’ Scia Club per poi arrivare ad una delle attrazioni dell’isola: l’insegna che indica il punto di passaggio del 35simo Parallelo.

Cosa fare in una vacanza a Lampedusa

Anche la vita sull’isola, come la viabilità, è molto semplice. Il mare è la vera attrazione dell’isola e non vi deluderà mai.

La scelta è tra i beach club attrezzati e spesso con ristorante, come quelli affacciati sulla bellissima Cala Croce e Cala Madonna a soli 2 minuti dal porto nuovo, le spiagge selvagge nella Riserva Naturale tra cui quella Dei Conigli e Cala Pisana (raggiungibili solo a piedi in una ventina di minuti di sentiero), oppure la barca, quando il mare lo permette, che è sicuramente l’esperienza più bella ed indimenticabile per esplorare la meravigliosa costa.

Per chi non è avvezzo a portare un gommone o un barchino ed è disposto a passare una giornata con degli sconosciuti, ci sono decine di natanti dei pescatori che organizzano gite giornaliere con pranzo, aperitivo, snorkeling, musica (spesso ad alto volume), balli e animazione. Insomma, incontrandoli nelle baie, da lontano, sembravano divertirsi parecchio, però alla fine abbiamo optato per la quiete di un gommone solo per noi.

Le tre perle della parte sud dell’isola (senza nulla da togliere ad ogni alta baia e spiaggia) sono senz’altro la cala della Tabaccara (raggiungibile solo in barca), Cala Pisana (c’è un sentiero lunghissimo e faticoso e servono scarpe da roccia quindi anche qui meglio la barca), ed infine la Spiaggia dei Conigli dove, invece, è vietato sia l’ormeggio che il passaggio di barche tutto intorno alla spiaggia e alla omonima isola.

Questa è la regina incontrastata di Lampedusa che in alta stagione è a numero chiuso e consente di scegliere tra 2 turni, uno la mattina ed uno il pomeriggio.

Per garantirsi l’accesso occorre registrarsi via web. Altrimenti ci si mette in coda per l’ingresso libero fino ad esaurimento posti. Ciò perché la spiaggia, affacciata sull’Isola dei Conigli e cuore della Riserva Naturale gestita dal 1995 da Legambiente, è uno dei principali siti di riproduzione delle tartarughe marine caretta caretta e quindi un luogo particolarmente protetto.

Oltrepassato il punto d’accesso (il parcheggio lungo la strada è a pagamento), si prende il sentiero pavimentato che porta al Belvedere dei Conigli, una terrazza panoramica che sovrasta le due baie e l’omonima isola, offrendo una vista mozzafiato su un mare dal colore incredibile e sulla spiaggia di finissima sabbia bianca. Un angolo di natura che toglie il fiato.

Il vantaggio delle dimensioni ridotte di Lampedusa è che permettono di scegliere dove andare e cosa fare in base alle condizioni meteo. La costa sud è perfetta se non c’è lo Scirocco, altrimenti meglio le poche baie della costa est oppure la costa nord, quest’ultima spettacolare però raggiungibile solo in barca.

In barca a Lampedusa

La barca a noleggio, anche un 40 cavalli da guidare senza patente, permette di fare un giro completo dell’isola. Esperienza bellissima!

Ci si ferma spesso nelle meravigliose baie la cui acqua varia dal verde smeraldo al blu luccicante. Qualche bagno, un po’ di relax e poi si riparte, senza troppa fretta altrimenti in un paio d’ore ci si ritrova ad aver fatto tutto il giro.

L’unica accortezza è osservare ciò che fanno gli altri: se si è ormeggiati da qualche parte e si vede che le barche delle gite turistiche ripartono tutte, fatelo anche voi. Qui si è in mezzo al mare aperto e le condizioni meteo possono cambiare velocemente anche in estate.

Come scritto prima, mentre via terra si possono visitare solo una parte delle spiagge e delle calette dell’isola, quelle del versante Sud ed Est, in barca si può raggiungere facilmente la costa Nord. Nascosta dagli sguardi dei visitatori grazie alle imponenti scogliere, dal mare mostra tutta la sua spettacolarità.

Se si fa il giro in senso orario, si esce dal porto in direzione ovest e si percorre tutta la costa sud visitando le spiagge di cui abbiamo scritto sopra. Proseguendo dopo la Baia dell’Acqua dolce, si oltrepassa l’estremità più a Ovest di Lampedusa, Capo Ponente, e si apre un altro tratto di costa straordinario.

Altissime pareti rocciose che scendono verticalmente in un’acqua trasparente e profonda, grotte marine e formazioni carsiche, insenature, faraglioni. Insomma, non si può dire che si è stati a Lampedusa se non si è vista almeno una volta la costa Nord.

Oltre il mare di Lampedusa

Dopo il mare è praticamente d’obbligo l’aperitivo. Nei beach club o nei numerosi baretti affacciati sul Porto e su via Roma e anche sulle scogliere nei punti panoramici. In alta stagione offrono aperitivi con musica, spesso dal vivo, e ovunque ci si decida a fermarsi si trova sempre la stessa piacevole atmosfera e buoni cocktail.

Dopo l’aperitivo arriva l’ora della cena e a questo punto la premessa è d’obbligo. Su un isola in mezzo al Mediterraneo, dove sulla terraferma non si trova nemmeno una gallina, il cibo che ci regala il mare è freschissimo e di una bontà eccellente.

Pesce, calamari, crostacei, tutto rigorosamente a km 0 se si pensa che molti dei ristoranti affacciati sul Porto Vecchio e sul Porto Nuovo di giorno sono pescherie e di fronte ad ognuno di questi, semplicemente attraversando la strada, ormeggiano i pescherecci che scaricano il pesce appena pescato.

Da non mancare i crudi di mare, il Dentice (o meglio il Pagro, vera prelibatezza locale), i gamberi rossi e praticamente tutti gli altri prodotti ittici del luogo. Uno dei pochi posti in cui abbiamo mangiato pesce tutti i giorni senza annoiarci mai. Anche perché lo spirito marinaro, autentico e genuino, si respira ad ogni angolo e con questo anche la freschezza di ciò che dal mare arriva a tavola.

Nella manciata di ristoranti del Porto Vecchio si sente l’anima dell’isola e sono tutti buonissimi. Quelli del Porto Nuovo sono un po’ più caotici per via della strada che passa davanti, ma c’è qualche chicca in alto, dove finisce Via Roma, con terrazze panoramiche come quella del Saraceno, oppure i ristoranti dei beach club.

Qualità eccelsa, il servizio un po’ meno, ma occorre essere pazienti e comprensivi. Il personale è perlopiù stagionale e spesso improvvisato con i familiari dei pescatori che si riciclano camerieri e addetti alla sala. Però a Lampedusa lo si può perdonare e spesso diventa persino piacevole e folcloristico.

Infine occorre spendere due parole su dove andare dopocena. Il posto migliore è sicuramente la centralissima via Roma che nelle calde notti estive, dopo le 22.00, si anima di così tanta gente che a volte è difficile persino camminare. Negozi, locali, musica, artisti di strada, eventi e spettacoli. Tutto come sempre senza eccessi, easy e popolare quanto basta.

Per gli amanti delle immersioni da non dimenticare che i fondali di Lampedusa e Linosa sono considerati meta molto ambita, con vari centri sub, mentre un’altra esperienza sono le uscite al tramonto in barca dove spesso si possono incontrare i delfini per poi fare l’aperitivo e un bagno al chiaro di luna prima di rientrare nel porto.

Un gita a Linosa

Le condizioni meteorologiche condizionano non poco la vita, gli approvvigionamenti, gli spostamenti dell’isola. Purtroppo proprio per via del mare non favorevole non siamo riusciti ad andare a Linosa, la seconda delle tre isole che compongono l’arcipelago delle Pelagie.

Molto diversa da Lampedusa, ancora più piccola, dicono tenuta dai suoi pochi abitanti in modo maniacale, dominata da un vulcano che ne occupa buona parte della superficie, Linosa ha poche spiagge nere e a detta di tutti un fascino davvero unico. La si raggiunge in circa 1 ora con l’aliscafo che parte dal Porto Vecchio per poi rientrare la sera prima del tramonto. Tutti la considerano meritevole di una gita in giornata, salvo che si alzi il mare e si rimane bloccati lì.

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In conclusione, una vacanza a Lampedusa è sicuramente da fare per la sua unicità. Diversa dalle altre isole italiane, serve capirla, apprezzarla lentamente e con quella giusta dose di saggia tolleranza.

Molti vengono qui senza troppe aspettative e se ne vanno innamorati. Del suo mare, dei tramonti, del cibo. Per noi è stata una bella vacanza ed una piacevole scoperta di questo angolo remoto, quasi “africano”, del Bel Paese, semplice, genuino ed accogliente.