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Viaggio in Bretagna e Normandia

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bbiamo sempre avuto il pallino di fare un viaggio in Bretagna e Normandia o meglio, della parte chiamata Cotes d’Armor, affascinati da questa leggendaria terra di marinai, mistica e burrascosa, il cui sapore di vento, pioggia, tempeste improvvise e crostacei resta per sempre impresso nella mente.

I suoi fari solitari battuti dalle gigantesche onde, le scogliere sospese su un mare arrabbiato e irrequieto, le maree … insomma, non esistono molti altri posti dove la potenza della natura si percepisce in tutta questa impressionante intensità e bellezza. Per non parlare dei piccoli porticcioli lungo la costa, veri capolavori di charme francese, e dei centri più grandi come Dinard e Saint Malò, fino alla magia dello straordinario Mont Saint Michelle.

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Siamo partiti a fine giugno con l’intenzione di passare 4 notti, ognuna in un posto diverso, e per la prima volta non abbiamo prenotato alcun albergo. Sapevamo già, grazie ad altri viaggi nella parte sud ed est del paese, che fuori dalle grandi città la Francia offre stupendi alloggi di tutti i tipi e che spesso una stanza con pareti a fiori e travi di legno scricchiolanti in qualche locanda a due stelle trovata per caso lungo la strada è molto meglio di in un hotel blasonato.

L’unica cosa che abbiamo prenotato dall’Italia è stata un’auto all’aeroporto di Parigi. Una volta ritirata, siamo partiti diretti a Rennes, capitale della Bretagna, individuata come prima tappa del nostro viaggio e punto di partenza per poi raggiungere la costa. Ciò che ci ha subito colpito sono state le favolose autostrade, larghe, lisce e deserte. Così, in 3 ore e un autovelox che ci ha flashati (la multa per fortuna non è mai arrivata), siamo giunti in questa bella cittadina universitaria, perfetta come primo assaggio di ciò che ci attendeva i giorni successivi.

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Il piccolo centro storico di Rennes è caratterizzato da strette viuzze con le tipiche case pan de bois, ossa quelle con le travi incrociate sulle facciate, racchiuse tra la cattedrale gotica di St. Pierre e la chiesa di Saint-Aubin.
Seguendo le indicazioni dei cartelli che segnalavano alcuni hotel, dopo dieci minuti abbiamo trovato una piccola stanza con carta da parati a paperelle e tende ricamate a mano in un delizioso alberghetto gestito da una sorridente e boccolosa francese incinta al nono mese (Garden Hotelwww.hotel-garden.fr). Atmosfera romantica da far paura!

Subito dopo siamo usciti a esplorare Rennes, cosa alquanto facile visto che ci sono tre strade e due incroci. Infatti, il centro ruota intorno a Rue Saint Michele e Rue Du Champ Jacquet. Lungo quest’ultima ci sono le due piazze più caratteristiche – Place du Champ Jacquet e Place Rallier Du Baty dove ci siamo fermati per cena e per un ottimo bicchiere di cognac. Poi, una passeggiata per digerire passando davanti alla Cattedrale e via in albergo a dormire. Il giorno dopo ci attendeva la scoperta della vera Bretagna.

Dopo la colazione a base di croissant abbiamo lasciato Rennes in direzione nord, verso Lannion per poi prendere la D65 per raggiungere Trebeurden, la prima tappa del nostro viaggio on the road su questa magnifica costa.

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Da Trebeurden parte, infatti, una delle strade costiere più spettacolari al mondo che, costeggiando spiagge deserte, frastagliate da incredibili conformazioni rocciose, piccoli promontori scolpiti dalle maree e barche adagiate sulle fiancate in mezzo a piantagioni di alghe e muschio marino, arriva prima a Tregastel e poi a Perros Guirec.
E’ inutile dare indicazioni su dove fermarsi … avventuratevi, esplorate la costa, voltate sulle stradine verso le spiagge. Qui ogni scorcio è magnifico.

Muovendovi così lungo la costa arriverete verso l’ora di pranzo a Perros Guirec dove vale la pena fermarsi a pranzo in uno dei ristorantini sul lungomare. Ordinate il plateau de fruit de mer accompagnato da vino bianco locale e godetevi il paesaggio e le barche ormeggiate nell’incredibile porto “a vasca” che trattiene il mare all’interno quando la bassa marea lascia a secco tutto intorno. Noi abbiamo gustato le prelibatezze della Brasserie La Maree sul porto.

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Poi proseguite sulla costa (strada D786) toccando Treguier, Pampoil e St-Quay-Portrieux. Non dovete fermarvi ovunque! Queste cittadine, con i loro porticcioli contornati di case di pietra, sono deliziose, ma tutte uguali.
Dopo poco dovrete immettervi sull’autostrada E50 per riuscirne poco dopo riprendendo la D786. Vi attende la zona dei fari, nonché altre cittadine di grande charme come Le Val Andrè, Erquy, Sables d’Or Les Pines tutte distanti una decina di chilometri una dall’altra. Anche per loro vale il discorso di non perdere tempo per vederle una ad una. E’ la zona dei fari, perciò meglio visitare alcuni di questi, soprattutto il Cap Frèhel, quello sì che vale! Sospeso sulla brulla scogliera a picco sul mare, battuta dal vento e dalle onde, è un luogo di grande fascino.

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Poi, ormai nel tardo pomeriggio, percorrete la restante strada fino a Dinard – uno dei gioielli della Bretagna. Raggiungete la Rue de la Malouine e suonate al campanello della Villa Reine Hortense (www.villa-reine-hortense.com), indimenticabile piccolo albergo a conduzione familiare trovato per puro caso. Gestito dai suoi (senz’altro nobili) proprietari, l’hotel affaccia sulla spettacolare spiaggia centrale di Dinard. Contornato dalle sagome delle magnifiche ville dei primi del ‘900 arrampicate sulle colline e con una vista da togliere il fiato sui bastioni abbagliati dal tramonto di Saint Malò sospesi in mezzo al mare, questo luogo è davvero unico!

Uscite a piedi, scendendo sulla promenade e incamminatevi a destra (guardando il mare), lungo la spiaggia. Arrivati alla fine, dove ci sono le piscine, voltate sull’unica strada che troverete. Dopo pochi metri sbucherete in un altro luogo straordinario – una piccola spiaggia contornata dai palazzi. Fermatevi per cena, a La Gonelle. Naturalmente crostacei, pesce e quant’altro delle prelibatezze locali. Al chiaro di luna, se siete fortunati!

La mattina seguente, dopo la colazione servita personalmente dalla proprietaria della Villa, è il tempo di dirigersi verso Saint Malò.

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Di fronte a Dinard, Saint-Malò è l’emblema, il simbolo, di questa già straordinaria costa. Una città interamente fortificata che sorge in mezzo al mare come un guardiano del tempo e della storia. Parcheggiate in uno dei tanti posteggi alle sue porte ed entrate, salendo sui bastioni, da percorrere a piedi circumnavigando l’intero centro storico. Ogni tanto scendete sulla spiaggia e, approfittando dalla bassa marea, raggiugete lo scoglio di Fort National. Poi fate un giro anche all’interno della città e rimanete a pranzo. Saint Malò vi resterà impressa per sempre, credeteci.

Arrivati a questo punto del nostro giro, ci attendeva il luogo che valeva l’intero viaggio: Mont Saint-Michel!

Bretagna e Normandia 2009 27 Mont Saint Michelle Best

Per raggiungerlo da Saint-Malò abbiamo preso la D137 per una decina di chilometri e poi la D176 a est fino alla cittadina di Pontorson. Da lì, seguendo le indicazioni, abbiamo lasciato la strada principale avventurandoci nella bella campagna, verde e pianeggiante, piena di pascoli, balle di fieno, pecore e girasoli. E dopo qualche chilometro … che emozione, scorgere sull’orizzonte la maestosa sagoma del monte e la guglia della sua abbazia benedettina che s’innalza verso il cielo. Uno spettacolo davvero unico!

Mont Saint-Michele sorge in uno dei luoghi più condizionati dalle maree al mondo. Collegato alla terraferma da un sottile lembo di terra su cui passa la strada, il monte ospita due parcheggi laterali più uno al centro, in posizione rialzata. Fate attenzione! Quelli laterali sono per i turisti che visitano il monte in giornata. Infatti, verso le 19 si attiva una sirena acustica che avverte l’arrivo della marea e i parcheggi bassi devono essere svuotati, altrimenti il mare si porta via le auto. E’ successo tante volte. Così, resta fuori dall’acqua solo il piccolo parcheggio centrale riservato agli ospiti dei pochi alberghi dentro il monte, dove abbiamo alloggiato anche noi. Perché con il suonare della sirena si chiude anche il grade portone d’accesso e Mont Saint-Michel rimane isolato fino al ritiro del mare.

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Varcato il ponticello d’ingresso, ci siamo rivolti alla proloco che ci ha prontamente indicato quali dei soli 7 hotel aveva disponibilità di stanze. Così, ne abbiamo presa una a Les Terrasses Poulard (www.terrasses-poulard.fr), edificio storico con strepitosa vista sul mare da tutte le stanze.

Sappiate che Mont Saint-Michel, oltre ad essere Patrimonio dell’Unesco, è il luogo più visitato della Francia, con oltre 3 milioni di turisti all’anno! Durante il giorno le sue strette e suggestive viuzze si riempiono di centinaia di chiassosi visitatori venuti in pullman che camminano spintonandosi, urlano, mangiano e si arrampicano a fatica fino all’abazia. Ma con il tramonto, quando il monte chiude, restare dentro assieme a pochi altri è un’esperienza davvero impressionante.

Il silenzio cala all’improvviso sul piccolo borgo medievale, i ristornati accendono i camini e iniziano a preparare la brace mentre la marea comincia ad avanzare a passo d’uomo (o al trotto di cavallo, dicono) da lontano, invadendo prima le parti concave della baia circostante e poi tutto il resto, avanzando sempre di più verso i bastioni medievali. Un vero spettacolo della natura, incredibile, da osservare dall’alto delle mura con un bicchiere di buon vino rosso. Dopo poco vi troverete totalmente circondati dal mare, con le onde che sbattono sulla roccia sotto i vostri piedi. Due ore dopo le acque cominciano a ritirarsi nuovamente fino a scomparire in lontananza!

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Cenate dove vi piace di più (i ristoranti sono piuttosto turistici, ma l’atmosfera è deliziosa ovunque) e poi fate una passeggiata lungo i vicoli deserti. La mattina cercate di vistare l’Abazia prima dell’arrivo dei turisti. Poi lasciate i bagagli in macchina e dedicate qualche minuto alle foto. Il sole si trova alle vostre spalle e illumina a perfezione il monte. La cosa migliore è avventurarsi sulla sabbia lungo la baia, facendo attenzione a non allontanarsi troppo. Poi prendete l’auto e, lungo la strada, fermatevi quando vedete Mont Saint-Michel ormai piccolo all’orizzonte. La foto da lì è davvero da cartolina!

A questo punto già ci trovavamo in Normandia e, studiando l’itinerario abbiamo deciso di completare il nostro viaggio con una notte nella piccola cittadina chic&snob di Honfleur, situata sull’estuario della Senna e uno dei luoghi di vacanza preferiti dai parigini “bene”.

Honfleur si raggiunge in due ore di autostrada, ma poco prima vale la pena deviare e visitare anche Deauville (e la sua vicina Trouville), una delle più raffinate località balneari d’Europa, le cui lunghe spiagge, grandi alberghi e casinò richiamano da sempre il jet-set francese. Pranzate sulla spiaggia e fate una passeggiata.

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Noi abbiamo pranzato un ottimo pesce direttamente sulla spiaggia di Trouville a Le Galatee. Poi raggiungete Honfleur, questa volta percorrendo la stupenda strada costiera e, una volta arrivati, trovate un alberghetto in centro, vicino al porto. La nostra scelta è ricaduta su Les Maisons de Léa che era davvero meraviglioso con le sue atmosfere marinare e di charme (www.lesmaisonsdelea.com).

La mattina dopo siamo ripartiti senza mancare di attraversare l’impressionante Ponte di Normandia, distante pochi chilometri da Honfleur, per poi prendere l’autostrada che, costeggiando la Senna, in due ore scende fino a Parigi.

Era tarda mattinata e il nostro volo era di sera così, per non entrare nella capitale francese, abbiamo deciso di fermarci per una breve visita alla Reggia di Versailles che si trovava proprio sulla strada. E da lì, nel pomeriggio, abbiamo riportato l’auto a Charles De Gaulle e siamo ripartiti felici, con ancora il sapore di ostriche e vino bianco in bocca e con tanti stupendi ricordi da portare per sempre nel cuore!

Bon voyage!

La mappa del nostro viaggio in Bretagna e Normandia