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Il nostro racconto di viaggio in Andalusia

Erano anni che volevamo fare un viaggio in Andalusia, ma ci avevano sempre spaventato i racconti di amici e parenti sul caldo eccessivo, che qua può raggiungere tranquillamente i 50 gradi centigradi. Fortunatamente, abbiamo preso coraggio e pur essendo partiti a giugno, non siamo mai andati oltre i 40.

viaggio in andalusia

L’Andalusia è infatti la regione più a Sud della Spagna e anche una delle più rappresentative dello spirito spagnolo con una forte impronta araba che la rende assolutamente unica.

E’ la terra delle corride, del flamenco, delle tapas e della sangria, con paesaggi aridi e brulli interrotti dai tipici pueblos blancos con le case di un bianco accecante, contornati da piantagioni di ulivi e aranci. Qua troviamo anche blasonate città d’arte come Granada, Cordoba e Siviglia, che conservano una delle pagine più significative della storia del Vecchio continente, quella della dominazione araba. Ed è anche la patria del turismo golfistico che sulla Costa del Sol ha la sua massima espressione.

Una terra aspra ed affascinante cha affaccia sia sull’Atlantico che sul Mediterraneo e che a Tarifa, a pochi passi da Gibilterra, sembra quasi toccare il continente africano.

Se l’entroterra, soprattutto d’estate, raggiunge temperature roventi, la costa è più ventilata e godibile tutto l’anno. Quella mediterranea che va da Gibilterra a Malaga è conosciuta come Costa del Sol ed è caratterizzata da lunghe spiagge, grandi resort, campi da golf, complessi residenziali dove vengono a svernare migliaia di turisti dal Nord Europa, ristoranti, discoteche, vita notturna e aria di vacanza garantita al 100% 365 giorni all’anno.

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La costa atlantica è invece più selvaggia e disseminata di surfisti che con vele di tutti i tipi e colori rendono il paesaggio davvero unico.

Come organizzare il viaggio in Andalusia

L’Andalusia è decisamente più economica rispetto all’Italia, molto pulita e ben organizzata. Un vero esempio di come una regione nell’estremo Sud d’Europa a due passi dall’Africa, possa essere paragonata a ben altre latitudini. Basta vedere gli andalusi al volante: nemmeno gli svizzeri sono così disciplinati!

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Grazie quindi al tempo bello tutto l’anno, è sempre il momento giusto per un viaggio in Andalusia. Un tour da organizzare molto facilmente “fai da te”, in coppia o in famiglia. L’unica avvertenza, per chi soffre il caldo, è di evitare i mesi di luglio e agosto quando visitare Granada, Cordoba e Siviglia – notoriamente definite “città forno” – potrebbe non essere per tutti. 

Il giro dell’Andalusia richiede una settimana (7 notti) se siete dei buoni viaggiatori, altrimenti si possono aggiungere un paio di notti per fare il tutto con calma. Il nostro itinerario ha avuto queste tappe con arrivo e partenza da Malaga:

  • Malaga
  • Granada
  • Cordoba
  • Siviglia
  • Cadice
  • Marbella 

Se trovate un buon volo per Siviglia, si può partire da li e fare lo stesso giro che non è altro che un anello.

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L’unica deviazione, che si può fare sia da Malaga che da Marbella, è la gita di un giorno per esplorare il Caminito del Rey, il borgo di Setenil de Los Bodegas e Ronda, località dell’entroterra davvero imperdibili. 

Abbiamo prenotato gli hotel e gli appartamenti su internet ed affittato un‘auto all’aeroporto di Malaga, per poi avventurarci in questa terra di tradizione, relax e buona cucina, stravolgendo i nostri orari di pranzo e cena. Perché da queste parti prima delle 20.30 non troverete nessun ristorante aperto, mentre gli andalusi DOC escono per cena non prima delle 22.00.

Malaga

La prima tappa del nostro viaggio in Andalusia è stata Malaga. Città sul mare, con un bel centro storico ordinato e pulito, racchiuso intorno alla Cattedrale e dominato dalla Alcazaba, la fortezza araba, e dal Teatro Romano, sovrastati a loro volta dal Castello di Gibralfaro che affaccia sulla Plaza de Toros.

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Appena atterrati all’aeroporto abbiamo ritirato la macchina a noleggio e ci siamo diretti verso il centro che è abbastanza piccolo e “concentrato”, tutto da girare rigorosamente a piedi, anche perché è zona pedonale.  

Proprio per questo il luogo ideale per trovare un alloggio è intorno alla Cattedrale. Abbiamo lasciato la macchina in uno dei parcheggi del centro (cari, ma sacrificio necessario!) e abbiamo raggiunto l’appartamento in affitto su Calle Granada. E’ la zona perfetta per visitare la città sia di giorno che di sera quando i ristoranti, i locali e i bar si animano e l’atmosfera è vivace e divertente.

Per noi l’appartamento in affitto è stata la scelta giusta. Eravamo coi ragazzi e ce ne sono di tutti i tipi, grandezze e budget. Ma ci sono anche diversi alberghi, la maggior parte concentrati al limite del centro storico.

Cosa vedere a Malaga

Le attrazioni principali di Malaga sono praticamente una vicina all’altra e si visitano tutte a piedi dal centro. Noi siamo partiti dal Castello di Gibralfaro, che risale al XVI secolo e si trova nel punto più alto della collina sopra il centro regalando una splendida vista a 360 gradi sulla città e sul lungomare con il porto e i grandi condomini, e sulla Plaza de Toros, l’arena delle corride. Perfetto spot per orientarsi prima di scendere fra i vicoli.

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Subito sotto al Castello si trova la Fortezza dell’Alcazaba, imponente complesso storico edificato nel tipico stile andaluso che unisce elementi arabi, romani e persino rinascimentali, e forma un tutt’uno con il sottostante Teatro romano (I secolo d.C.).

Poco oltre, attraversando i vicoli pieni di vita, si raggiunge la maestosa La Manquita, l’enorme cattedrale di Malaga, uno dei più impotenti edifici religiosi dell’Andalusia.

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Uno spettacolo di architettura gotico-rinascimentale rimasta incompiuta, ma comunque di dimensioni e bellezza eccezionali, che orna il centro storico dove, per gli appassionati di cubismo c’è anche la casa natale di Pablo Picasso, che ospita un museo molto interessante sulla vita e sulle opere dell’artista.

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Altri due passi e si raggiunge il lungomare Paseo del Muelle Uno, luogo prediletto per una passeggiata, un po’ di shopping e un’aperitivo in uno dei lounge bar vista tramonto. 

Godendosi questa promenade urbana si finisce alla spiaggia di Malagueta, l’ampia area balneare di Malaga. Stabilimenti, spiaggia libera, chiringuitos, c’è tutto per trascorrere qualche ora di mare o sorseggiare un drink coi piedi nella sabbia.

Dove mangiare a Malaga

La sera, dopo essersi presi un aperitivo sul porto, si va a cena rigorosamente nella zona tra la cattedrale è l’Alcazaba, a suon di tapas e cerveza (la birra spagnola). Noi abbiamo mangiato benissimo ovunque ma i nostri locali preferiti sono stati lo storico El Pimpi, locale pittoresco e patria della cucina locale, e El Gastronauta, un piccolissimo locale con ottima cucina e servizio.

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Un suggerimento: fate attenzione con le tapas. Si tratta di assaggini, ma a volte hanno le dimensioni di un piatto normale. L’unica soluzione è ordinare un po’ per volta per evitare di mandare indietro il cibo.

Caminito del Rey – Setenil de Las Bodegas – Ronda

Visitare Malaga richiede non più di un giorno, perciò la mattina seguente abbiamo preso la macchina per fare una gita nell’entroterra raggiungendo in meno di 1 ora il Caminito del Rey per poi proseguire per pranzo fino al paesino di Setenil de la Bodegas ed infine raggiungere Ronda.

Caminito del Rey

Il Caminito del Rey è il più celebre percorso di trekking della Spagna. Circa 8 chilometri di passerelle ferrate affacciate su precipizi, canyon e gole profonde fino a 100 metri che dominano il fiume sottostante. La passerella originaria, costituita nel 1921 dal re Alfonso XIII serviva come accesso agli operai che lavoravano nell‘impianto idroelettrico.

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A causa dei numerosi crolli e di alcuni incidenti, il Caminito è stato chiuso per molti anni. Solo nel 2015 viene ultimata la nuova passerella, sicura ed innovativa, e viene finalmente riaperto ai visitatori. 

Il sentiero non è circolare, ma lineare, quindi alla fine si deve prendere una navetta per tornare alla macchina. Per tutte le informazioni c’è il sito ufficiale. È necessario prendere i biglietti con largo anticipo visto che il numero di accessi giornalieri è limitato.

Setenil De Las Bodegas 

A 50 chilometri (e altrettanti minuti) dal Caminito del Rey si trova uno dei borghi più bizzarri del mondo: Setenil De Las Bodegas. Circa 3.000 abitanti e mezzo paesino costruito sotto le gigantesche rocce che fanno da tetto alle case e sovrastano le strade. Il centro storico è composto da una manciata di viuzze sempre fresche proprio perché i massi di roccia proteggono dal calore estivo.

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Sempre per la sua particolare geografia, nel XV secolo Setenil è stato una specie di fortezza per gli arabi guadagnandosi la fama di luogo inespugnabile e resistendo a ben 7 assedi, prima che i cattolici ebbero la meglio nel 1484.

Ronda 

In meno di 20 minuti da Setenil si arriva a Ronda, una delle più antiche e rappresentative cittadine dell’Andalusia che conserva ancora oggi un affascinante centro storico e molte parti che portano il sapore della dominazione araba. 

Il punto più caratteristico è l’altissimo Ponte Nuevo, costruito nel 1800 per unire le due parti di Ronda a strapiombo sulla vallata. Proprio qui, a Ronda, si trova anche la più antica Arena de Toros di tutta la Spagna.

Famoso centro culturale, nell’800 Ronda è stata tappa dei cosiddetti Viajeros Romanticos, scrittori ed intellettuali di tutta Europa che giravano in cerca di ispirazione e avventure. In centro, accanto al Mirador che affaccia sul ponte si trova il murales piastrellato che rappresenta questa pagina della storia di Ronda.

Da Malaga a Granada – Nerja

Dopo la “gita” fuori porta che da Malaga ci ha portati nell’entroterra, il terzo giorno proseguiamo il nostro viaggio in Andalusia verso Granada, questa volta però lungo la costa. Con l’autostrada panoramica raggiungiamo la nostra tappa intermedia, la cittadina di Nerja, la più nota località balneare della parte est della Costa de Sol. 

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Animata e contornata da belle spiagge, Nerja nasconde un angolo da cartolina in pieno centro: il Balcon de Europa. Si parcheggia comodamente in Plaza de Espana per poi avventurarsi nel cuore della cittadina, pieno di ristoranti e locali. In un attimo ci si trova su un magnifico terrazzo affacciato sul Mediterraneo e su uno dei tratti più spettacolari della costa dove enormi rocce fanno da frangionde sovrastate da belle ville e altissime palme. Un paesaggio da cartolina.

Dopo qualche tapas e una cerveza proseguiamo, questa volta verso l’interno per raggiungere Granada, una delle perle dell’Andalusia.

Granada

Granada ha una storia che si percepisce da ogni suo angolo anche grazie alla magnifica vista sull’Alhambra, il complesso fortificato che domina la città, Patrimonio dell’Unesco e che da solo merita la visita della città.

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L’Alhambra

L’Alhambra venne costruita nel XII  secolo. Al suo interno ci sono sfarzosi palazzi, cortili, lussureggianti giardini e corsi d’acqua che si uniscono con gli edifici cristiani in un connubio di fascino quasi fiabesco. Il tutto con le cime innevate della Sierra Nevada che fanno da contorno e donano magia al posto.

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Essendo l’attrazione turistica più visitata dell’intera Andalusia, i biglietti vanno acquistati con largo anticipo, ancor prima di tutto il resto. Non dimenticatelo e monitorate la disponibilità sul sito ufficiale.

L’intero complesso si visita in circa mezza giornata (4 ore), mentre l’altra mezza la potete dedicare al resto della città. 

La parte più rappresentativa di queste magnifiche atmosfere è il Palacios Nazaries, davvero spettacolare, ritenuto il più bel palazzo arabo d’Europa. Prospettive perfette, pareti e pavimenti decorati, giochi d’acqua e misteriosi riflessi in quello che era in parte l’harem (e residenza privata) dell’Emiro.

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Poi c’è l’Alcazaba, la fortezza dove risiedeva l’esercito. Era il vero il nucleo militare che proteggeva l’intero complesso, con torri e mura, edificato anche questo dagli arabi e completato da Maometto II.

Nelle vicinanza, sempre all‘interno del complesso dell’Alhambra si trova Generalife, la villa costruita dai sultani Nasridi e oggi famosa per i suoi lussureggianti giardini che ospitano spettacoli di danza e musica.

viaggio in andalusiaInfine, all’interno dell’Alhambra si trova il Palacio Carlos V, l’enorme edificio costruito in epoca rinascimentale non è mai stato finito. Solo nel XX secolo infatti è stato terminato il tetto e il palazzo ha così potuto ospitare un museo.

Albaicin

Granada è davvero una bella città, anche nei quartieri moderni l’atmosfera è molto piacevole, ma il luogo migliore dove alloggiare, mangiare e godersi il panorama è sicuramente l’Albaicin, il quartiere arabo. Tutto pedonale, si snoda tra vicoli e scalinate, case dal sapore antico, cortili e movida serale. 

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Nella parte più alta si trova il Belvedere di San Nicolàs, un terrazzo affacciato sull’Alhambra contornato da ristorantini panoramici (lungo Callejon Atarazana) dove consigliamo di cenare arrivando prima del tramonto per godersi tutto lo spettacolo. Noi siamo stati a El Huerto de de Juan Ranas e abbiamo mangiato benissimo con una vista impareggiabile sull’Alhambra.

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La visita di Granada ed in particolare dell’Alhambra è una tappa immancabile del giro dell’Andalusia. E se la si abbina ad una cena con vista, rimarrà sicuramente nella mente per sempre!

Il centro di Granada

Dopo aver esserci arrampicati nelle zone più alte di Granada, l’ideale è risposarsi con una piacevole passeggiata in centro. Si può fare shopping nella elegante strada Reyes Catolicos, che da Plaza Nueva arriva fino a Porta Real. Qua, oltre ai negozi più conosciuti ci sono diversi brand spagnoli molto interessanti.

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Prima di raggiungere la cattedrale merita fare una sosta, magari per gustare un churros, a Plaza de Bib-Rambla, piacevole soprattutto per i bar coi tavolini all’aperto. Da qua in 1 minuto si raggiunge la gigantesca Cattedrale di Granada, uno degli esempi più emblematici dell’arte rinascimentale spagnola.

Cordoba

Il nostro viaggio in Andalusia è proseguito con Cordoba, forse la città andalusa meno nota che, però, ha il primato per siti Patrimonio dell’Unesco. Merita essere visitata già per il suo fiore all’occhiello, la Mesquita, la moschea oggi cattedrale, che l’ha resa famosa in tutto il mondo. 

Se poi aggiungiamo quell’atmosfera che qui sa di flamenco e tapas più che altrove ed un centro storico anch’esso Patrimonio dell’Umanità, si capisce perché la visita di Cordoba è una tappa indispensabile per scoprire la vera Andalusia.

Cosa vedere a Cordoba

La città è piccola, pulita ed ordinata come tutte le sue “sorelle” andaluse, e il centro è tutto concentrato intorno alla Mezquita. Da qua si raggiungono le altre due attrazioni di Cordoba, il Ponte Romano e la Torre della Calahorra, che in realtà sono un tutt’uno.

Per alloggiare, inutile dirlo, si deve trovare qualche piccolo albergo di charme in centro per poi spostarsi rigorosamente a piedi. L’auto si lascia o nel parcheggio dell’hotel o in quello centrale, caro ma comodissimo, accanto alla.

La Mezquita

La Grande Moschea, la Mezquita, è un edificio straordinario, forse unico nel suo genere. Costruito nel 784 dagli arabi, questa gigantesca moschea conta 1250 colonne ed è uno degli esempi massimi di architettura musulmana dell’epoca. Nel 1263 viene trasformata in chiesa cattolica aggiungendo elementi gotici e poi rinascimentali, diventando uno straordinario mix di stili ed epoche.

Accanto si trova anche l’ingresso dell’Alcazar de Los Reyes Cristianos, il Palazzo Reale con i suoi stupendi giardini. Qui si trovano anche le famose scuderie dov’è possibile ammirare dei veri spettacoli equestri.

San Basilio e la Juderia

Accanto al Palazzo Reale si sviluppano i due quartieri più caratteristici di Cordoba: San Basilio e quello della Juderia.

San Basilio è famoso per i chiostri fioriti delle abitazioni, che a Cordoba hanno la loro massima espressione. Ogni anno qui si fa una vera e propria competizione per il miglior cortile, denominato Festival de los Patios Cordobeses. I cortili lungo le pittoresche stradine del quartiere sono visitabili (alcuni gratuitamente, altri a pagamento), mentre i vincitori appendono orgogliosamente le targhe guadagnate sulle facciate delle case.

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La sera la vita si sposta alla Juderia, l’ex quartiere ebraico che si trova proprio dietro la Cattedrale. Qui si trovano i migliori ristoranti a suon di spettacoli di Flamenco, immancabili, sangria e buon cibo. Noi abbiamo cenato assistendo a un bellissimo spettacolo di flamenco alla Taberna Deanes.

Siviglia

Un’ora e mezza di auto separano Cordoba da Siviglia, la regina incontrastata dell’Andalusia e suo capoluogo. Già prima di arrivare l’atmosfera si fa sentire. Lungo la strada infatti si vedono le gigantesche sagome di toro. Abbiamo scoperto che negli anni ’50 erano la pubblicità di un noto liquore, ma poi vennero contestate e infine lasciate perchè ormai diventate un simbolo.

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Siviglia è una città splendida e maestosa, ma nello stesso tempo accogliente e piacevolissima da visitare. Affascina per la sua atmosfera Andalusa al 100%, fra arte, cultura ed architettura a cui si aggiunge la movida, il sole, le immancabili tapas e la sangria… insomma, ce n’è per tutti!

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Il centro storico è abbastanza grande, con molte zone pedonali, da girare rigorosamente a piedi. Anche qua abbiamo affittato un bell’appartamento scelto prendendo come riferimento la Cattedrale. Anche perché nelle strette viuzze del centro vi attende tutto il divertimento tipicamente andaluso, tra ristoranti e tapas bar nonché il chiasso fino a tarda sera (cosa immancabile da queste parti), in netto contrasto con le tranquille ore diurne dove tutti spariscono nascondendosi dalla calura. 

Cosa vedere a Siviglia

La Cattedrale de Alcazares Reales è una delle più grandi dell’intero mondo occidentale. Come pressoché tutte le chiede andaluse è stata costruita sopra la moschea edificata durante la dominazione araba. Bellissima, in stile gotico, viene consacrata nel 1507. Dentro ospita la tomba di Cristoforo Colombo mentre su tutto il complesso svetta la Giralda, il campanile alto più di 100 metri anch’esso in stile arabo.

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Accanto alla Cattedrale si trova l’ingresso dell’Alcazar, il Palazzo Reale costruito durante la dominazione dei Mori, quindi sempre in stile arabo. Giardini, laghetti e fontane, ombrosi cortili e patii ornati, il tutto ricorda l’Alhambra di Granada ma molto meno imponente e sicuramente meno curato.

Dopo una bella passeggiata attraversando le strade del centro si arriva in Plaza de Espana, simbolo di Siviglia.

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L’enorme piazza situata di fronte al parco Maria Luisa è un esempio di architettura neo-moresca. Infatti, la costruzione dell’intero complesso è stata ultimata solo nel 1928 per l’Expo. In forma semicircolare, con due torri ai lati, è un’opera bizzarra, dal valore solo simbolico in quanto l’idea era quella di rappresentare l’abbraccio della Spagna alle sue antiche colonie.

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Ogni particolare di questo complesso, infatti, ha un significato. Il corso d’acqua artificiale su cui navigano le barche a remi è attraversato da quattro ponti che simboleggiano i quattro antichi regni spagnoli, mentre lungo l’intero arco ci sono una serie di panchine decorate con maioliche, davvero belle, che raffigurano le 48 province.

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Ogni panchina è un quadro rappresentativo, con scritte, mappe e stemmi, mentre poco sopra si trova un’ampio camminamento usato persino in uno dei film della saga “Guerre Stellari”.

A Siviglia si trova anche la più importante Plaza de Toros di tutta la Spagna. Questa magnifica arena per le corride, detta anche “de la Maestranza”, risale al XVIII ed è veramente spettacolare. Non importa se siete favorevoli o contrari a questo macabro divertimento.

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Qui si tratta di visitare un luogo (noi lo abbiamo fatto naturalmente quando non c’era lo spettacolo) che rappresenta la tradizione più caratteristica di un’intera nazione. Stare lì dentro, di fronte alle tribune, con i piedi piantati sul terreno color ocra, da una sensazione particolare di quello che prova il torero di fronte a migliaia di spettatori. È l’essenza dell’Andalusia. 

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Per mangiare, un posto molto carino nei pressi della Plaza de Toros è Baratillo, altrimenti per un aperitivo vale la pena andare su un roof top e noi abbiamo provato la Terrazza Eme, con affaccio sulla Cattedrale.

Cadice, Tarifa e Gibilterra

Dopo due pernottamenti a Siviglia risaliamo in macchia e il nostro tour dell’Andalusia continua in direzione Cadice, importante città portuale affaccia sull’Atlantico. Dopo il caldo nell’entroterra sentiamo finalmente un po’ di fresco!

Cadice

Il lungomare panoramico è perfetto per fare una passeggiata, assaporare l’intensità del mare e scattare qualche foto.

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Il centro storico è carino e si sviluppa  intorno alla bellissima Cattedrale di Santa Croce sul Mare con la sua cupola gialla, forse l’unica meritevole attrazione di Cadice che vale comunque una sosta per un caffè o per pranzo.

Tarifa

Proseguiamo a sud seguendo la costa verso Tarifa, capitale incontrastata del kite-surf. È impressionante vedere quanto sia vicina l’Africa, che da qui è a soli 14 chilometri, con il Monte Jebel Musa che sembra raggiungibile a nuoto.

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Lunghe  spiagge, sappia finissima, chiringuitos dove mangiare pesce freschissimo, tanto vento e appassionati di surf da tutto il mondo che qui si riuniscono per molti mesi l’anno. Il must per i surfisti è sicuramente la spiaggia di Tangana.

Gibilterra

Dopo Tarifa la strada sale e dopo poco appare all’orizzonte la sagoma di Gibilterra, strategico promontorio per il controllo del traffico navale nel Mediterraneo ceduto agli inglesi nel 1713 e tutt’oggi territorio britannico.

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Si tratta davvero di un altra nazione, per cui c’è la frontiera e diversi controlli. Se volete visitare la Rocca il modo migliore è prendere la cabinovia panoramica che porta in cima. Qua sarete accolti dalle scimmie che ci abitano.

Costa del Sol e Marbella

Poco dopo Gibilterra inizia la Costa del Sol, un tratto che si snoda fino a dopo Malaga per ben 130 chilometri ed è disseminato di condomini, complessi balneari, residence, alberghi e golf club, porticcioli e piccole località di mare. Si chiama Costa del Sol perché qui il sole splende 300 giorni all’anno.

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Puro divertimento per tutti, dalle famiglie agli anziani del nord-Europa che passano qui i mesi invernali, golfisti e ragazzi in cerca di svago.

Le località più interessanti sono Puerto Banus, dove abbiamo passato due notti, e Marbella, la “regina” della costa.

 

Puerto Banus

Puerto Banus è in realtà il porto turistico di lusso di Marbella, dove ormeggiano i Mega-yacht e si trovano le boutique dei più noti brand mondiali. Passeggiando sul porto si assiste ad una ostentazione di ricchezza come in pochi altri posti in Europa. Una vera e propria vetrina per mettersi in mostra.

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Barche milionarie, Bentley e Lamborghini ad ogni metro, sfarzo e vanità. Russi, arabi, svedesi ed inglesi si divertono fino all’alba nei vari lounge bar e locali di tutti i tipi. Un luogo divertente, se vi piace il genere. 

Marbella

Marbella è invece tutt’altra storia. Nonostante sia una località di vacanza è molto grande e popolata. E’ circondata da interi quartieri di condomini di lusso e di ville tra cui quelle di Clooney, Banderas e Iglesias.

Lungo la costa ci sono favolosi beach club, la marina con il suo yacht club, ma anche un delizioso centro storico dove andare assolutamente a pranzo o cena, anche tutte le sere. Noi siamo stati a mangiare una eccezionale paella a El Cortijo e per un pranzo veloce al Mia Cafe, entrambi su Calle Remedios e consigliatissimi. 

Dopo lo shopping nel centro storico, merita rilassarsi in uno dei favolosi beach club con Deejay ad ogni ora, aperitivi al tramonto, feste, tanta musica e divertimento. Noi siamo stati al Nikki Beach.

Se poi siete amanti del golf questo è il vostro paradiso! In Andalusia ci sono più di 100 campi da golf e la maggior parte si trovano nella regione di Marbella. Qua avrete proprio l’imbarazzo della scelta e il nostro più grande rammarico è stato non aver previsto almeno una giornata per fare 18 buche, ma ci torneremo apposta.

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Il nostro viaggio in Andalusia finisce così, rientrando a Malaga per riprendere l’aereo per l’Italia. A malincuore, perché ha addirittura superato le aspettative e alla fine è stata una vacanza on the road meravigliosa, tra buon cibo e posti interessanti, molto facile da organizzare e alla portata di tutti.

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