B ella, elegante, maestosa, cosmopolita, aristocratica, amata anche da chi detesta i francesi, Parigi è senza dubbio una delle città più apprezzate e desiderate del pianeta, anche perché in qualche modo racchiude in sé tutte le qualità che i viaggiatori cercano … storia, monumenti, musei, gourmet, lustro e romanticismo!
Il tutto grazie ad un sapiente marketing iniziato secoli fa, già ai tempi del Luigi XIV, trasmettendo al mondo intero l’idea che l’eleganza e la raffinatezza francese non aveva uguali, per poi proseguire con Napoleone e successivamente con il ‘900, quando la capitale francese era diventata un vero collettore di intellettuali, artisti e nobili che venivano qui da tutta Europa.
Tutto questo, però, l’ha reso nei tempi moderni forse troppo turistica, con intere zone, soprattutto quelle intorno alle sue principali attrazioni, colme di ristoranti dozzinali e negozi di cianfrusaglie togliendo un po’ di quella signorilità borghese e un po’ snob che l’ha sempre caratterizzato, nel bene e nel male!
In ogni caso, un viaggio a Parigi non si fa una volta sola, ci si torna spesso, anche se la si conosce bene, per rivivere le sue atmosfere, i suoi scorci, a passeggiare tra le strade dei quartieri del centro tra piccoli bistrot, caffè di charme, negozi e gallerie scoprendola ogni volta. Bella con il sole, melanconica con la pioggia, romantica sotto la neve, Parigi ha saputo più di ogni altra diventare un’icona di stile e classe.
La conosciamo bene sin dalla nostra gioventù: la penultima volta ci siamo stati in coppia qualche anno fa, ai primi di maggio, periodo magnifico, con i parchi e i giardini fioriti e un sole splendente che invogliava i parigini a riversarsi sulle strade riempiendo i tavoli all’aperto dei ristorantini e delle caffetterie, poi siamo ritornati nel 2014 con i bambini, ad agosto, un’esperienza diversa ma non per questo meno bella.
Durante il nostro soggiorno romantico avevamo alloggiato al meraviglioso Hotel Castille, lussuoso e apprezzato a metà della bellissima e tranquilla Rue Cambon, strada famosa in tutto il mondo per la sede della maison Chanel, praticamente attaccata all’albergo.
La posizione è il massimo che si può avere a Parigi. Si è nella zona più centrale, elegante e inn della città. Place Vandome dista un isolato, Place de la Concorde e la Champs Elysèes a due, la Madeleine è alle spalle, in cinque minuti siete su Place de l’Opera mentre lungo la chichissima Rue Saint Honorè, dove c’è il ristorante preferito dal jet-set francese, Hotel Costes (quello delle note compilation di lounge music) si arriva in un attimo al Louvre e agli elegantissimi porticati di Rue Rivoli.
Inoltre, a pochi metri dall’hotel, oltre alla stazione della metrò, c’erano anche diverse postazione del Velib, le biciclette pubbliche che vi consigliamo di utilizzare per girare la città. Serve la carta di credito e il pin, sono economiche, le prendete da un posto e quando avete raggiunto un altro le lasciate lì. Unico neo … la sera, in alcune zone come il Quartiere Latino e Marais potrebbe succedere che non troviate postazioni disponibili e dovete attendere che qualcuna si liberi.
L’ultima volta, invece, considerato che eravamo in quattro, abbiamo optato per un appartamento in affitto per una settimana decidendo di alloggiare dalla parte opposta di Senna, nel quartiere più bello, chic e snob di Parigi, Saint Germain, di giorno avvolto nella quiete interrotta dal passaggio di gente elegante in bicicletta mentre animatissimo la sera, con le sue bistrot e locali più gettonati della città. L’offerta di mono e bilocali era davvero ampia e per tutte le tasche e noi abbiamo trovato una deliziosa mansarda nella bellissima piazzetta Saint Sulpice dove sorge l’omonima chiesa. Ottima location, contornata da ben tre stazioni di metropolitana, Saint Germain del Pres, Odeon e Sant Suplice. Cosa da non poco conto, considerato che la metropolitana di Parigi è una delle migliori del mondo e permette di girare questa gigantesca città evitando ingorghi e traffico. Basta acquistare la Carte Orange, l’abbonamento (di solito di cinque giorni o un mese) che in una delle versioni comprende anche l’accesso all’RER, (i treni) che portano anche da e per l’aeroporto e a Disneyland. Anche se possono non sembrare a buon mercato, alla fine sono la soluzione più economica e comoda per spostarsi.
Ricordate, però, per quanto riguarda alberghi e ristoranti, che i parigini (con tutto il rispetto) sono un po’ zozzi di natura con l’inevitabile ripercussione sulla pulizia, spesso carente, compresi i tavoli dei bistrot che oltre ad essere piccolissimi sono anche unti e appiccicosi. Di contro, a differenza di dieci anni fa quando tutti fingevano di non capire l’inglese perché li rodeva che la loro lingua aveva ceduto il primato mondiale, oggi tutti lo parlano bene e ci si capisce ovunque, metropolitana compresa.
A Parigi è facilissimo orientarsi, nonostante le dimensioni. Se guardate la mappa della città, la maggior parte dei punti di interesse si trovano lungo le due rive della Senna, nella parte dove essa disegna una curva ad arcobaleno, ossia tra la Tour Eiffel (e i giardini di Trocadèro) sulla sinistra fino alla fine del Citè, l’isola grande, sulla destra. Fa eccezione solo la caratteristica zona di Montmartre dominata dalla Chiesa del Sacro Cuore, leggermente all’interno.
Lungo la Senna
Il primo contatto con Parigi si fa, appunto, lungo la Senna, visitando Place de la Concodre, Place Vandome e l’Operà, accanto alla quale ci sono i famosissimi grandi magazzini Galeries Lafayette, uniti da passaggi coperti con altri due nuovissimi, il Citadium e Passage du Havre, con cui formano un gigantesco quadrilatero dello shopping.
Vi consigliamo di tornare qualche sera nella zona dell’Opera la sera, nel caso vi foste stancati dalla monotona cucina francese che (come ripetiamo sempre con una vena di patriottismo) ha perso il primato mondiale nei confronti di quella italiana. In Rue Sainte Anne si trova la frequentatissima dai giovani parigini chic area dei ristoranti giapponesi dove, oltre a ottimo sushi, si magia anche la cucina tradizionale del Sol Levante, oltretutto a ottimi prezzi. La scelta è davvero ampia con un unico neo … non si può prenotare. Dovete attendere fuori che si liberi un tavolo.
Dopo Vandome e l’Opera si riscende verso i giardini Tuileries, il Louvre e Rue Rivolì per poi addentrarsi nel quartiere Les Marais, vivo e colorito, passando prima per l’avanguardistico centro Georges Pompidou e poi un uno dei luoghi più caratteristici e belli di Parigi, Place des Voges. Le distanze sono gigantesche e spesso le cose sulla mappa sembrano vicine ma poi richiedono lunghe camminate.
Seguono il sontuoso Hotel de Ville, sede del Comune e da lì, attraversando il ponte, si ragguinge l’Ile de la Citè, l’isola grande, dove sorge la famosissima cattedrale gotica del Notre-Dame, il luogo dell’incoronazione di Napoleone da imperatore di Francia. Uno dei posti più belli della città!
Dopo aver visitato la Notre Dame, andate verso la fine dell’isola, attraversate il ponte dell’Archevechè e scendete sulla banchina di sotto, sulla Senna. Da lì potete fare meravigliose e suggestive foto con la cattedrale ripresa alle spalle, soprattutto di mattina quando il sole la illumina alla perfezione.
Visitate anche l’isola più piccola, Ile Saint-Louise. Pochi lo fanno ma ne vale la pena; sulle sue stradine vi immergerete in un’atmosfera d’altri tempi, avvolti in una tranquillità che vi farà dimenticare di trovarsi nel cuore di una delle più grandi metropoli europee.
Sulla sponda opposta si trova, invece, il Quartiere Latino, quello degli universitari, una della zona più vivaci e animate di Parigi. Visitate la Place du Panheòn e, appunto la Sorbonne, l’Università nota in tutto il mondo, e da lì i giardini di Lussemburgo. E se è già sera restate a cena in uno dei tanti caratteristici bistrot.
In ogni caso, facendo questo primo giro, non abbiate fretta, fermatevi nei caffè, affacciatevi nei magnifici giardini, salite assolutamente in cima al Centro Pompidou, passeggiate lungo la Senna e fermatevi sui ponti a guardare il passaggio dei battelli. Parigi non va solo vista, va respirata, assaggiata e goduta.
Tornando in albergo, se non siete stanchi andate a prendere un drink allo storico Buddha Bar, il locale forse più famoso al mondo, che si trova all’8-12 Rue Boissy d’Anglas, a cinque minuti a piedi da Place de la Concorde.
La Tour Eiffel
La mattina seguente andate in metro alla Tour Eiffel, simbolo di Parigi, e raggiungete il lato del Parc Du Champ de Mars. Guardando la torre, con il parco alle spalle, sulle destra troverete la Allèe Maurice Baumont, un viale curvo in mezzo al verde. Da lì, seduti sul prato, fino all’ora di pranzo poterete fare la miglior foto a Parigi, con la Tour Eiffel alle spalle. Salite sulla torre. La fila è lunga ma ne vale l’attesa, altrimenti si possono acquistare i biglietti anche on-line, però nei periodi di picco la quota riservata potrebbe essere esaurita). Dopo la visita, attraversate il fiume e salite su Trocadèro, il bel complesso monumentale che affaccia spettacolarmente sulla torre e sulla riva sinistra di Senna.
In alternativa c’è sempre la Torre Montparnasse, uno dei primi grattacieli della città. Dall’ultimo piano, il 56simo, si gode una straordinaria vista a 360 gradi che comprende anche la Tour Eiffel. Avrete Parigi ai vostri piedi!
Poi fate una breve visita al complesso de Les Invalides nella cui chiesa c’è il sarcofago di Napoleone e poi, attraversando uno dei più bei ponti di Parigi, Alexander III e passando in mezzo ai magnifici Grand Palais sulla sinistra e Petit Palais sul lato opposto arriverete sulla strada più elegante e famosa al mondo, la Champs Elysèes mentre di fronte a voi scorgerete il Palais de Elisèe, la residenza del Presidente francese.
Incamminandosi sulla Champs Elysèes finirete davanti all’Arco di Trionfo, altro simbolo della città. Anche se la zona è estremamente turistica, sedetevi a prendere un caffè al George V, locale storico annesso all’omonimo hotel, ma non restate per pranzo. Champs Elysèes va assolutamente vista anche la sera, illuminata, quando rende ancora di più. I negozi restano aperti fino a mezzanotte.
A questo punto va fatta una parentesi su Parigi by night, meravigliosa! E’ davvero magnifico andare sotto la Tour Eiffel di notte, come anche all’Hotel de Ville e al cortile interno del Louvre con la piramide abbellita da giochi di luci. Ci siamo fermati per un drink al Cafè Marly, quello del museo affacciato sulla piazza da un lato e all’interno del museo dall’altra. Da vedere!
Il Louvre
Il Louvre è il museo più famoso del mondo e paradossalmente, una volta entrati, ci si accorge che il suo capolavoro, per il quale ci sono indicazioni in quasi in tutte le sale, è italiano: “La Gioconda” di Leonardo da Vinci (per loro Mona Lisa), custodita sotto una copertura di vetro e talmente circondata da visitatori che è praticamente impossibile avvicinarsi. Da non mancare, oltre alla parte egizia, anche quella dei grandi quadri francesi dove si trovano alcuni tra i dipinti più importanti della storia d’arte francese, tra cui masterpiece di Jaques Louis David (da non confondere con il parrucchiere!) come “L’incoronazione di Napoleone”, 2Il giuramento degli Orazi” e “Le Sabine”, “La libertà che guida il Popolo” di Eugene Delacroix e la “La zattera della Medusa” di Gericault.
Per visitare bene il Louvre ci vuole almeno mezza giornata e molti ne approfittano in caso di pioggia e brutto tempo, quando la ressa all’interno diventa quasi insopportabile.
Monmartre
La capitale francese, oltre che enorme, è incredibilmente multietnica, dove magrebini, africani e orientali si sono mischiati ormai da generazioni con i parigini doc trasformando la città e in qualche modo svilendo le tipiche atmosfere che oggi rimangono soprattutto nei quartieri di Montmartre e Saint Germain.
Monmartre si raggiuge rigorosamente in metropolitana ed è il quartiere più pittoresco di Parigi. Sito sulla collina del XVII arrondissement, sovrastato dalla magnifica Basilica del Sacro Cuore da cui si gode una splendida vista sulla città, i quartiere è diventato famoso agli inizi del secolo scorso come rifugio di artisti come Renoir, Modigliani, Van Gogh e Toulouse-Lautrec, prostitute, bohemienne e malavitosi. Andate sulla caratteristica Place du Tertre, la piazza dei pittori, oggi luogo molto turistico ma comunque pieno di fascino e pranzate lì (crepes salate e dolci) o, se trovate posto, nel vicino Le Consolat, icona del gourmet parigino.
Poi scendete a piedi fino a Place Pigalles, il quartiere a luci rosse di Parigi che ospita numerosi strep club, sexy shop e il tempio del cabaret e del can can, il Moulin Rouge. Questa parte è abbastanza squallida ma in ogni caso da vedere.
Per cenare le zone migliori, come abbiamo già detto, sono a Saint Germain, tra cui degne di nota La Cuisine de Philippe, tipica (ed eccellente) cucina parigina, Le Bistrot Mazarine dove ci avevano portato amici parigini ad assaggiare le lumache (brrrrr), l’enoteca La Cremerie in Rue des 4 Vents (a chi vuole dedicarsi alla degustazione di vini francesi) … e i numerosi bistrot intoro al mercato di Saint Germain.
Poi ci sono anche i numerosi bistrot che affacciano sulla animatissima piazza di Saint Eustache, nel quartiere Marais.
La Dèfense
Un’altra meta da non mancare è la Dèfense, il moderno distretto finanziario pieno di grattaceli e centri commerciali tra cui spicca l’Arco de La Defènse, l’enorme edificio cubitale che completa quella che viene annoverata tra le prospettive architettonico-urbane più formidabili al mondo, che si sviluppa lungo all’asse Louvre – Place de la Concorde – Champs Elysèes – l’Arco del Trionfo – Avenue Charles De Gaulle. Durante la nostra ultima visita è stata una vera delusione scoprire, però, che non si può più salire in cima all’Arco.
Infine, salite su uno dei Bateau Mouche, i battelli sulla Senna, un’esperienza turistica ma davvero bella e romantica, che vi permetterà di vedere la città da un’altra prospettiva, accompagnati dalle più famose canzoni della musica francese, da Edith Piaf a Charles Aznavour. Il giro dura un’ora, altrimenti ci sono i battelli sali e scendi che si fermano nei maggiori punti d’interesse.
Disneyland Paris
Durante la nostra ultima visita ci ha toccato andare anche a Disneyland Paris, considerata la fama di parco divertimenti migliore in Europa. Si arriva in circa 30 minuti con l’RER e onestamente è stata un po’ una delusione rispetto a quanto ci aspettavamo. Nonostante la onnipresente sensazione di assenza di personale, le lunghe attese (e quelle ancora più estenuanti nei punti di ristoro dove la leggendaria disorganizzazione francese emergeva in tutta la sua forza), nonché di attrazioni meno affascinanti rispetto ad esempio di Gardaland, abbiamo comunque passato una piacevole giornata!
Questo, in breve, è il racconto del nostro ultimo viaggio a Parigi. Andate a saldare tranquillamente il conto dell’hotel e ricordate che, come abbiamo detto all’inizio, salvo imprevisti a Parigi ci si torna sempre, perciò non vi preoccupate se avete tralasciato qualcosa che le guide suggerivano di vedere. Quello che conta in questa città è l’atmosfera, i sapori, gli odori, la brezza che vi accarezza la sera mentre passeggiate sulle sue bellissime (e un po’ monotone) strade, ed è questo il ricordo che porterete a casa, fino alla prossima volta!
Bon Voyaje!