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Viaggio a Malta, Gozo e Comino

Quando abbiamo deciso di fare un viaggio a Malta, in occasione del nostro anniversario che cadeva a fine giugno, siamo rimasti davvero colpiti dalla valanga di pessime recensioni su internet riguardo questa piccola isola-Stato, in aggiunta a quelle degli amici, che dicevano di non andare perché non ne valeva la pena.

Le destinazioni europee che ci mancavano, però, erano rimaste davvero poche e così, praticamente senza aspettative, abbiamo prenotato tre notti a Malta, sfidando la sorte!

Già durante la pianificazione del viaggio ci siamo sorpresi di quanto tutto fosse molto economico, dagli hotel al rent a car. A qualcuno potrebbe sembrare un fatto positivo, ma in noi rafforzava ulteriormente la sensazione che stessimo andando incontro a una delusione.

Con questo spirito e un piccolo bagaglio a mano, ci imbarchiamo così sul volo Roma-Malta. Si, perché la destinazione d’arrivo è proprio “Malta” e non la capitale, La Valletta, anche perché si tratta dell’unico aeroporto esistente sull’arcipelago. Questa nazione è così piccola, infatti, che somiglia più ad una città un po’ dispersiva, composta da vari conglomerati (la maggioranza brutti), separati da pezzi di campagna brulla, rocciosa e battuta dal vento. Per attraversare l’isola principale, in lunghezza, da Nord a Sud, sono in tutto una quarantina di chilometri, mentre è larga più o meno la metà.

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Crocevia del Mediterraneo, Malta è uno strano miscuglio di lingue. Quella locale è composta per 40% dall’arabo, 50% di dialetto siciliano e latino, e il resto da parole inglesi e francesi, anche se la seconda lingua ufficiale è l’inglese, parlato, però, in modo spesso discutibile.

Al piccolo e ordinatissimo aeroporto abbiamo “negoziato” una nuovissima Peugeot 108 cabrio a 40€ al giorno. L’idea iniziale era di noleggiare un piccolo fuoristrada tipo Suzuki Jimny, fino ad una decina anni fa diffusissimo sull’isola, oppure un motorino, ma a posteriori possiamo dire che sarebbe stata una pessima scelta. Le poche Suzuki sopravvissute non hanno aria condizionata, qui indispensabile anche a maggio, mentre girare in motorino è scomodo, oltre che inutile per via del poco traffico. Sappiate, inoltre, che si guida a destra ed è quasi impossibile trovare un’auto con cambio automatico. Per i non mancini manovrare la leva con la mano sinistra all’inizio crea qualche problema!

Infine, i maltesi sono gentilissimi e sempre sorridenti, tranne quando si mettono al volante, dove si trasformano in rigidi ed intolleranti giustizieri verso chiunque si azzardi anche a rallentare, suonando il clacson e facendo i fari. In ogni caso, l’auto ci è sembrata la migliore opzione per visitare Malta in lungo e largo e così è stato.

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Un altro consiglio, anche per i globetrotter più esperti, è di prendere insieme all’auto un navigatore. Le strade sono poche e considerate le dimensioni dell’isola risulta pressoché impossibile perdersi. Tuttavia per raggiungere molte delle spiagge ci sono strettissime viuzze che ingannano, dando l’idea di aver sbagliato strada e di essere diretti in qualche casolare di campagna. Inoltre, non aiuta nemmeno la segnaletica che, pur esistente, è ingannevole e mal posizionata, a cui si aggiunge la bizzarra abitudine di scrivere il nome di una località una volta in un dialetto e poco oltre in un altro! L’unica consolazione è che se vi doveste perdere, basta sapere approssimativamente la direzione per La Valletta e, usando la bussola sullo smartphone dopo una ventina di minuti risbucherete inevitabilmente nei paraggi.

Avevamo prenotato uno dei migliori alberghi di Malta, il Corinthia Palace Hotel & SPA, che si trova ad St. Anton, nel cuore dell’isola, a 15 minuti dall’aeroporto e 10 dalla capitale e da ogni altro punto d’interesse.

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E’ stata una scelta azzeccata. Il Corinthia Palace è una delle strutture che più rispecchiano l’architettura, lo spirito e il modo di vivere di Malta ed, inoltre, si trova in una posizione “fresca”, di fronte all’ingresso dei giardini del Palazzo presidenziale. Ha un parco lussureggiante, una grande piscina e personale gentilissimo. In poche parole, ci siamo trovati benissimo, soprattutto in un luogo come Malta, dove un cinque stelle equivale ad un quattro secondo gli standard europei e la maggior parte delle strutture sono alquanto decadenti.

Lasciati i bagagli nell’hotel, abbiamo deciso di dedicarci subito alla capitale. Così, nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto il lungomare di Sliema, la parte “moderna” più prestigiosa, contornata da grandi condomini (di dubbia fattura e gusto), da cui si gode, però, una vista spettacolare sui possenti bastioni di La Valletta dominati dalla cupola della cattedrale, il tutto abbagliato dal tramonto.

Consigli per una vacanza a Malta

Solo da qui, osservando questa spettacolare città antica, fortificata e sul mare, ci siamo resi conto perché Malta è stata scelta, nel 1530, come ritiro dell’Ordine degli omonimi Cavalieri. Posizionata strategicamente al centro del Mediterraneo, Malta è composta da tre isole: Malta appunto, la più piccola Gozo e la minuscola Comino, quasi disabitata.

All’inizio sembra difficile orientarsi, però mappa alla mano tutto si chiarisce in un attimo. La città principale di Malta è la capitale La Valletta, che in realtà è solo un “quartiere” nella parte centrale del conglomerato urbano composto da comuni indipendenti che si dispiega su un’area di insenature naturali e frastagliate in cui il mare ha formato ripari naturali per le imbarcazioni.

Ufficialmente La Valletta è il centro politico ed amministrativo, anche se è composta da poche ripide strade che si arrampicano fino in cima del promontorio centrale. A sud, La Valletta si affaccia su altri tre promontori più piccoli, Senglea, Vittoriosa e Kalkara, contornati anch’essi da bastioni, torri e fortificazioni e che compongono anch’esse la parte antica, a nostro avviso bellissima.

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Subito a nord della capitale c’è Sliema, quella del tramonto di cui abbiamo detto prima, affacciata su La Valletta, seguita dal quartiere di St. Julian’s, con un lungomare animato che si affaccia su Spinola Bay e prosegue con Paceville, cuore della vita notturna, pieno di locali per giovanissimi. In dieci minuti di auto percorrete tutte le tre zone, perciò niente paura.

Così, dopo aver ammirato l’inizio del tramonto dal lungomare di Sliema, meritevole esclusivamente per questo, ci siamo fermati a cena da The Chophouse, ristorante un po’ caro ma dotato di un grande terrazzo dal quale abbiamo continuato a goderci la vista fino al calar del sole. Tenete a mente che a Malta si mangia piuttosto male e paradossalmente non sanno cucinare il pesce. La specialità è, infatti, il coniglio, nonostante siano circondati dal mare. De gustibus!

Tornati in hotel, abbiamo studiato un possibile itinerario per i nostri tre giorni a Malta, decidendo di esplorare la parte nord (Medina e le spiagge) il primo giorno, le isole minori di Gozo e Comino il secondo, e il sud il terzo, visto che avevamo il volo di ritorno la sera e l’aeroporto si trova li vicino.

Malta – il Nord

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Così, la mattina seguente siamo partiti all’esplorazione della parte nord di Malta. A pochi chilometri dall’hotel si trova Mdina, considerata il gioiello dell’isola. Questo antico insediamento fortificato è davvero bello per una passeggiata, tra case con portoni colorati, vicoli di pietra e un sapore deliziosamente mediterraneo. E’ anche l’unica città, oltre a La Valletta e le 3 città antiche, che merita essere visitata.

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Attaccata a Mdina (come abbiamo già scritto ogni agglomerato urbano è congiunto a quello seguente come se sitrattasse di un tuttuno) c’è la città di Rabat, in cui vale la pena affacciarsi per un caffè sula piazza centrale dove si trova la Cattedrale, oltre ad ammirare i caratteristici balconi chiusi chiamati “gallarija”, onnipresenti per tutta Malta. In ogni caso, il parcheggio per visitare Mdina è lo stesso di Rabat, perciò fa parte di una visita unica.

Subito dopo, abbiamo ripreso la strada verso ovest, diretti a Gnejna Bay, dove si trova una delle spiagge più famose di Malta. Lungo la strada, che sembrava portasse nel luogo più sperduto sulla terra, si alternavano squallidi paesini con case e muri diroccati che si vedono solo in Nord Africa, e una spiazzante desolazione. Dopo pochi chilometri, ma con tanti interrogativi in testa su dove cavolo fossimo diretti, complice anche la summenzionata segnaletica stradale che sembra creata apposta per disorientare, siamo arrivati a Gnejna.

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Ci aspettavamo una spiaggia animata e curata, ma ci attendevano due capanne con bibite e (deliziosi) tacos, due dozzine di ombrelloni e, sul lato sinistro, una serie di cubi di cemento grezzo, probabilmente capanne di pescatori, allineati lungo la costa. Va bene che sia un luogo selvaggio e preservato dal turismo di massa, va bene anche l’atmosfera easy, primitiva e hippy, ma tutto ciò era un po’ deludente. Tranne per il mare, di un blu cobalto assolutamente meraviglioso. Perché una delle caratteristiche di Malta sono proprio i colori, intensi e spiazzanti.

Domandando al parcheggiatore (a Malta i posteggi sono gratis ma esiste la “libera offerta”) se quello fosse il posto più bello, questi ci indicò un sentiero sulla destra dicendo che in meno di 5 minuti avremmo raggiunto la baia adiacente, Ghajn Tuffiena che si è rivelata, invece, un vero spettacolo di bizzarre formazioni rocciose e acqua cristallina. Praticamente disabitata, salvo due nudisti che prendevano il sole su una roccia, è un luogo selvaggio e magnifico.

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Dopo un bagno siamo tornati alla macchina e abbiamo raggiunto Golden Bay, che si trova immediatamente dopo Ghajn Tuffiena e la cui spiaggia è sempre annoverata tra le più belle e trendy di Malta. Una mezza delusione, probabilmente per la presenza dell’enorme struttura dell’hotel Radisson che sovrasta la baia e rovina il paesaggio. Il mare, però, anche qui, era meraviglioso.

Dopo pranzo, proseguendo sulla costa (per modo di dire, dato che da questo lato dell’isola non esiste una strada costiera), siamo arrivati ad Anchor Bay, dove si trova il Sweetheaven Village, costruito nel 1980 come set del film Popeye è diventato oggi un parco divertimenti da visitare senz’altro se vi trovate a malta con bambini.

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Da lì, tagliando sull’entroterra, siamo sbucati sulla costa est e precisamente a Mellieha Bay, che a nostro avviso è la baia più bella dell’isola di Malta. Grande spiaggia e mare da urlo, con la strada (stavolta ottima) che scende verso la capitale offrendo un panorama mozzafiato. Abbiamo evitato la spiaggia attrezzata e ci siamo fermati nella parte a sud dove un paio di minuscole spiaggette e piscinette naturali si affacciano sul mare verde smeraldo.

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La Valletta

Nel tardo pomeriggio, percorrendo la strada del ritorno attorniati da una splendida natura rovinata purtroppo dai soliti bruttissimi ammassi di palazzoni sulle colline, siamo arrivati a La Valletta.

La capitale ci ha rapiti per la sua pacata eleganza. Le ripide strade, passando sotto i possenti bastioni, dal porto fino in cima, ci fanno raggiungere la pedonale Republic Street, cuore della cittadina, piena di negozi, caffetterie, ristoranti e artisti di strada. Insieme alle due vie parallele, Old Bakery Street e Merchant’s Street dove si trova la maggioranza dei palazzi storici, in aggiunta alla Cattedrale, al Buckingham Palace e al Palazzo del Gran Maestro (oggi sede del parlamento), sono valsi a La Valletta il titolo di Patrimonio dell’Umanità.

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Il punto più bello è, però, il terrazzo panoramico dell’Upper Baracca Gardens da dove si apre un panorama strepitoso sul Gran Harbour e le fortezze di Senglea e Vittoriosa. Non mancatelo. Il terrazzo è utilizzato quasi quotidianamente per sparare dai cannoni del Saluting Battery, un bastione usato anche per cerimonie ufficiali e persino matrimoni.

Abbiamo cenato da Tico Tico, ristorantino che si trova sulla Straight Street, strettissimo vicolo come si evince dal nome, in pieno centro, intasato da tavolini dei vari bistrot. Buona la cucina mentre i camerieri sembravano tutti un po’ tonti, cosa che poi abbiamo scoperto fosse una caratteristica tipicamente maltese. D’altronde, non è che qui facciano una vita tanto stressante.

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Gozo e Comino

Il secondo giorno ci attendevano Gozo e Comino, le due isole minori. Così, siamo montati in macchina e in mezz’ora, con le solite difficoltà stradali, siamo arrivati a Cirkewwa, la punta più a nord dell’isola di Malta, da dove partono i traghetti. Forse è merito del sangue inglese dei maltesi, ma tutto era perfettamente organizzato, dall’imbarco delle auto alle partenze. All’andata non si deve pagare alcun biglietto… tanto sanno che tornerai!

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La distanza da Malta a Gozo si percorre in circa 20 minuti. Giunti al pittoresco porticciolo di Mgarr, dominato da una bella cattedrale, ci siamo diretti a Victoria, la “capitale” dell’isola.

Anche qui, come a Malta, si attraversano brutti paesini con case apparentemente disabitate, ma poi si intravedono magnifiche costruzioni come la solitaria chiesa di Ta’ Pinu che sorge in mezzo al nulla.

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Victoria non ha nulla di particolare, tranne la cittadella fortificata. Dopo una breve visita, ci siamo diretti a Dwejra Bay, la nostra meta, che possiamo dire che da sola vale l’intero viaggio. Una baia spettacolare, dove mare e vento la fanno da padroni e dove la potenza della natura si percepisce in tutta la sua straordinaria bellezza.

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Sul lato destro si trova Azure Window, un maestoso arco naturale di quasi 20 metri scavato dalle onde nella parete rocciosa della costa. Nelle giornate di mare agitato, come quella in qui siamo stati noi, la sensazione di potenza della natura è incredibile. Siamo rimasti per quasi due ore a guardare questa meraviglia, accarezzati dal vento e dalla salsedine.

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Ritornati a Mgarr all’ora di pranzo, abbiamo lasciato l’auto sul porto siamo saliti su una delle tante barchette gestite da compagnie private che portano ogni 30 minuti all’isola di Comino (10 euro andata e ritorno) che si può raggiungere anche dall’isola di Malta, da Cirkewwa, dove partono i traghetti, ma la distanza è maggiore, mentre da Gozo ci si mettono circa 10 minuti.

La più piccola delle isole maltesi, di soli 3 chilometri quadrati, è disabitata (salvo 4 residenti ufficiali), selvaggia e bellissima. Le uniche costruzioni presenti sono la St. Mary’s Tower, costruita dal Grand Maestro dei Cavalieri di Malta Alof de Wignacourt intorno al 1600 e un unico albergo.

Comino è famosa in tutto il mondo per la Blu Lagoon, una baia con acqua così limpida e cristallina da far invidia a qualsiasi meta tropicale. Affollata da turisti, resta comunque un luogo incredibilmente bello.

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Oltre ad un bel bagno, vi consigliamo di salire fino al punto più alto dell’isola (sono 50 metri) sopra la baia. Il panorama è straordinario e si presta per scattare foto spettacolari.

Alle 18.00 siamo ritornati con la barchetta a Mgarr e da lì ci siamo imbarcati sul traghetto. Dopo un breve passaggio in hotel per una doccia, siamo andati a cena nella parte più animata e vivace di Malta, a Spinola Bay, su cui si affacciano i quartieri di St. Julian’s e Paceville, collegati fra di loro da una stradina in salita.

Ci avevano consigliato, per assaggiare le specialità maltesi, Gululu che, dicono, sia il miglior ristorante di pietanze locali. A parte la notevole zozzeria e l’atmosfera (nonché arredo) da tavola calda, per il resto il cibo non era male (sempre che prendiate il coniglio) come anche le pizze con il buco al centro, altra particolarità di Malta. Se dovete prenotare, chiedete un tavolo sul balcone, affacciato sulle barche ormeggiate nella baia.

Qui sorge spontaneo interrogarsi sul perché bisogna assaggiare la cucina maltese. Infatti, potrete tranquillamente passare il resto dei vostri giorni senza averlo fatto, ma noi siamo curiosi e ci siamo avventurati. Il vino invece è ottimo!

Malta – il Sud

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Il terzo e ultimo giorno era riservato alla parte sud dell’isola di Malta e in particolare ai comuni antichi di Senglea, Kalkara e Vittoriosa che hanno mantenuto le promesse. Somiglianti a La Valletta, cosparsi di strette viuzze da cui si intravedono le vele delle barche ormeggiate nel porto turistico Gran Harbour Marina che divide le due città, e palazzi antichi. Anche qui, però, soprattutto sul porto, mancava un po’ di vita e divertimento. Comunque è la parte urbana che ci è piaciuta di più. Esploratele a piedi e andate fino alla punta di Senglea da dove, dai bastioni, si apre una stupenda vista su La Valletta.

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Mancavano poche ore alla partenza dell’aereo, cosi siamo andati a visitare anche il paesino di pescatori di Marsaxlokk, a sud dell’aeroporto, considerato una vera attrazione per i caratteristici e coloratissimi gozzi locali.

Da lì ci mancava solo il Blu Grotto, ultima cosa da vedere a Malta. Si stratta di una grotta accessibile via mare scavata nella costa frastagliala.

Una nota per gli amanti delle immersioni. Da secoli crocevia della navigazione nel Mediterraneo, Malta ha una incredibile quantità di relitti che giacciono sotto le sue coste e, negli anni, si è trasformata in vero paradiso per gli amanti di questo genere di esplorazioni subacquee. Noi non avevamo, purtroppo, un giorno in più a disposizione, altrimenti l’avremmo fatto senza pensarci.

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Nonostante tutte le critiche, a noi Malta è piaciuta, e tanto. Per le sue atmosfere, per i tramonti, per quel miscuglio di culture e usanze, per la natura straordinaria che, come già detto, è stata però in molti punti deturpata dall’edilizia.

Certo, a scapito di quanto si potrebbe pensare, non è un luogo di villeggiatura. Poche spiagge con sabbia, carenza di strutture e servizi, difficoltà di raggiungerli. Per un lungo weekend, però, anche nelle stagioni fredde, quando qui il sole continua a splendere e scaldare, è una meta interessante e che lascia un bel ricordo.

Vjagg Tajba!

La Mappa di Malta, Gozo e Comino