bbiamo abbinato al nostro viaggio alle Maldive qualche giorno da trascorrere a Dubai (leggi il nostro racconto sul viaggio a Dubai cliccando qui), nel periodo migliore per visitare entrambi, ossia poco prima delle vacanze natalizie, quando i turisti sono ancora pochi e le tariffe relativamente basse. In alternativa Gennaio, Febbraio e Marzo sono i mesi migliori.
Il primo impatto con questo paradiso, paragonabile per bellezza e mare solo alla Polinesia, si ha in vista dell’aeroporto, ricavato su un lembo di terra in mezzo al mare di fronte all’atollo su cui sorge la capitale, Malè.
La pista inizia con i primi metri di terra ferma e gli aerei più grandi riescono a malapena a fermarsi prima di raggiungere l’estremità opposta. Come se si volesse ribadire che siete alle Maldive, il paese sull’acqua, dove vi attendono resort da sogno costruiti su piccole isole sparse in mezzo all’Oceano Indiano. Niente città, niente strade, auto, traffico, industrie, fiumi, montagne, pianure, caos … niente del mondo che conosciamo. Solo un’immensa distesa d’acqua dove qua e là sorgono dei piccoli isolotti contornati da spiagge bianche e acqua cristallina.
Sul lato est del modesto edifico dell’aeroporto internazionale di Malè, in realtà poco più di un capannone, vi attende l’area lagunare dove sono ormeggiati i water taxi, gli idrovolanti bimotore delle due compagnie che collegano via aerea la capitale anche con i più remoti atolli delle Maldive. Sono bellissimi, sia i Maldiviana Air Taxi, rossi e bianchi, sia i giallo-blu della Air Maldivian. E’ uno spettacolo osservarli dalle vetrate della piccola sala d’attesa – fresca grazie all’aria condizionata – mentre si attende il proprio volo.
Tranne le isole più vicine, raggiungibili in battello, per il resto l’unico mezzo per spostarsi alle Maldive sono proprio gli acquaplani. Il resort da noi scelto si chiama Royal Island (www.royal-island.com), fortemente raccomandatoci e con clientela internazionale e uno dei migliori rapporti qualità-prezzo. Sito nell’atollo di Baa, si raggiuge in circa 30 minuti di aereo da Malè.
Saliti sul piccolo biplano, appena ha iniziato a prendere velocità e si è aperta la porta della cabina di pilotaggio, probabilmente chiusa male, e siamo così riusciti a vedere i due piloti: tratti somatici nordeuropei, vestiti in camicia bianca e pantaloncini corti come prevede l’uniforme della compagnia…. rigorosamente scalzi. Come per dire … “relax, siete in vacanza!”.
Sorvolare le Maldive, guardando dal finestrino le migliaia di isole sparse nell’oceano, è un’esperienza incredibile. Com’è stata anche quella, una volta arrivati a destinazione, di dover scendere con bagagli al seguito su una piccola piattaforma galleggiante in mezzo al mare, dove attendere l’arrivo della barca del resort, per via della barriera corallina che non permette agli aerei di avvicinarsi troppo.
Royal Island è una magnifica isola, piccolissima, con una bella club-house dotata di ristorante e piscina, un diving-center e una quarantina di tipiche ville di legno tutte affacciate sul mare. Uscendo dalla nostra e incamminandoci sulla morbida sabbia, dopo una ventina di minuti ci trovavamo di nuovo davanti al porticato. Sensazione unica … solo noi, su un lembo di terra in mezzo all’oceano.
Privacy, tranquillità, mare stupendo e una struttura dove siamo stati coccolati a colazione, pranzo e cena. Di giorno si prende il sole sui lettini privati davanti alla villa, si fa snorkeling sulla barriera corallina o si fanno immersioni, sia nei pressi del resort che con escursioni in barca. Nel pomeriggio ci si può godere massaggi rilassanti anche in coppia e la sera si cena nel magnifico ristorante a bordo piscina per concludere il tutto con un cocktail passeggiando sulla spiaggia illuminati dalla luna.
Eh si, perché la barriera corallina delle Maldive è nota come uno dei migliori posti al mondo per fare immersioni subacquee; già a pochi metri di profondità ci si trova in mezzo a pesci coloratissimi e l’incontro con tartarughe e piccoli squali è frequente ed emozionante.
Che dire, le Maldive sono un vero paradiso, peccato che dopo cinque giorni passati a non fare niente abbiamo cominciato a rimpiangere il caos di Roma, i clacson, la frenesia, i telefoni che squillano. Insomma, un paradiso, ma a piccole dosi!
E per concludere questo viaggio alle Maldive abbiamo una piccola confessione da fare: nonostante l’affermazione che avete appena letto, quella che dopo una settimana in mezzo all’oceano la civiltà comincia a mancare, mentre salivamo sull’idrovolante ci siamo voltati abbracciando per l’ultima volta la piccola isola e una fitta al cuore l’abbiamo avuta… insieme ad una piccola lacrima. Perché le Maldive sono questo. Un luogo incantato che resta per sempre nel cuore.
Tornati a Malè, dall’aeroporto abbiamo preso uno dei battelli che portano in città e dato che avevamo qualche ora abbiamo fatto un giro. Tappa obbligata, il mercato coperto, dove fare provviste di Curry di ogni tipo. La città è un luogo strano, sovraedificato e sovrapopolato visto che non si può estendere da nessuna parte, con gente gentile e bizzarri frutti esotici. In un’ora si gira tutta l’isola a piedi, poi siete pronti a tornare ad attendere il vostro volo.
Buon viaggio!