n piena estate siamo andati alla scoperta del Canada orientale on the road. Un breve ma intenso viaggio fra il Quebec e l’Ontario che ci ha permesso di farci un’idea di questa grande nazione.
Il Canada è infatti uno di quei pochi stati che fa subito pensare a benessere diffuso, alto tenore di vita, democrazia e uguaglianza per tutti. Un territorio enorme, fatto di grandi laghi e fiumi, foreste e natura incontaminata, parchi, ma anche belle e moderne metropoli dove vivono felici circa 35 milioni di persone.
Storicamente presi in giro dai cugini americani che reputano i canadesi noiosi e un po’ tonti, il Canada è sempre stato per noi un’incognita a causa delle notevoli distanze e della paura di annoiarci un po’.
Il nostro itinerario di viaggio in Canada Orientale on the road
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di limitare il nostro giro a soli due stati, vicini ma molto diversi fra loro e in particolare alle città principali. A posteriori possiamo dire di aver fatto bene perchè, come pensavamo le distanze sono infinite e purtroppo il paesaggio fra una méta e l’altra è bellissimo ma un po’ monotono. Quindi, salvo essere amanti di boschi infiniti e altrettanto infinte strade che li attraversano, di placidi laghi, di pagaiate in kayak lungo i fiumi, riteniamo che il Canada vada preso a piccole dosi!
Abbiamo quindi visitato l’Ontario e il Quebec perchè volevamo vedere la regione dei grandi laghi, quella più popolata e soprattutto quella che ci avrebbe permesso di toccare le principali città ed attrazioni del paese. Abbiamo, invece, escluso la Nuova Scozia che, seppur bella, era troppo lontana da tutto il resto.
Siamo volati in Canada da New York con un volo diretto per Quebec City che è stata la nostra tappa di partenza. Poi abbiamo proseguito in macchina fino a Montreal, Ottawa, Toronto ed infine alle Cascate del Niagara.
Le distanze tra ognuna di queste città sono abbordabilissime, tra le 2 e le 3 ore circa, le autostrade canadesi sono larghissime e dritte come corde, la benzina non costa nulla (a differenza della birra!) e l’unico problema è il limite di velocità che è di 100 km/h. Ciò non solo provoca un gran sonno (che combattevamo a sorsi di Red Bull), ma deve essere assolutamente rispettato viste le salatissime multe e i numerosi avvisi: se si superano i limiti di 50 km/h la multa è di… 10.000 dollari canadesi (poco meno di 7.000 euro!!!!). Fate attenzione. Se poi proprio non potete resistere, noleggiate una cosa simile!!! 🙂
Quebec City
Quebec City è considerata il gioiello del Canada. E’ una cittadina, con un centro storico molto bello, non a caso dichiarato Patrimonio dell’Umanità, con case di pietra, caratteristici vicoli e il tutto dominato dall’imponente Castello Frontenac. La città, considerata la più antica dell’intero Nord America, domina dall’alto il fiume San Lorenzo che divide la parte vecchia da quella nuova.
Sapevamo che l’intera regione, il Quebec, è francofona, ma l’influenza francese non è solo nella lingua principale, bensì nella cucina, negli edifici, nelle strade e nelle piazze. Tutto fa pensare di trovarsi in Francia al punto da domandarsi “perché abbiamo sorvolato l’Atlantico per arrivare in un posto che si poteva vedere in poche ore d’auto, magari in Provenza o in Bretagna?”.
La città vecchia di Quebec è divisa in due parti. Quella alta, caratterizzata da un ampio camminamento pedonale – più che altro un terrazzo edificato sulle mura cittadine – nei pressi di Chateau Frontenac, e dalla cittadella fortificata che lo sovrasta, oltre che di alcune stradine dove si trova la Cattedrale e altri edifici storici.
La parte bassa, invece, è sulla riva del fiume, collegata con quella alta da una storica funicolare o dalle scale. Anche qui si trovano edifici antichi, stradine e piazzette con numerosi bistrot e un’atmosfera fiabesca.
I prezzi degli hotel del centro, nel periodo estivo, sono alti però l’assenza di traffico e l’ottima viabilità permettono di alloggiare anche un po’ più distanti a prezzi molto più convenienti. Noi siamo stati nelle vicinanze dell’aeroporto al Cofortel e in meno di un quarto d’ora raggiungevamo il centro. Ottima scelta.
Per un’esperienza al 100% canadese non potevamo non fare una gita in canoa. Ed è così che ci siamo diretti a Canots Légaré dove a pochi chilometri dalla città si può pagaiare lungo il fiume raggiungendo i piccoli laghi che circondano l’area.
Quebec city è anche il punto di partenza ideale per una gita in giornata, per la cittadina di Tadoussac, anche se è sempre meglio prenotare una notte sul posto visto che dista circa 3 ore di auto. Sita sulla punta del parco nazionale di Saguenay Saint Laurence, è il luogo migliore per andare a vedere le balene con una delle numerose barche o gommoni che offrono questa indimenticabile esperienza. Lungo la strada ad appena mezz’ora da Quebec c’è invece la Cascata Montmorency all’interno dell’omonimo parco.
A Quebec, nella città vecchia, abbiamo mangiato molto bene da Polina, che nonostante si venda come ristorante italiano serve un’ottima cucina francese. Nella parte bassa invece è molto piacevole mangiare ai tavolini all’aperto (in estate ovviamente), di La Pizz Place Royale. Un’altra raccomandazione sul cibo – non prendeteci per matti! – è di provare, magari per un veloce pranzo, McDonald. A dispetto di quanto accade nel resto del mondo, la carne canadese di Angus è pazzesca e gli hamburger sono di ottimo livello.
Dopo due notti a Quebec city, più che sufficienti per visitarla, ci siamo diretti verso la nostra seconda tappa, Montreal. L’autostrada attraversa immense aree agricole dove, dietro i campi coltivati, svettano i silos delle farm, le grandi fattorie canadesi.
Montreal
Montreal si scorge da lontano, quando dall’autostrada appare lo skyline con le sagome dei grattaceli. Ma basta entrare in città per scoprire che è tutto un inganno, perché a scapito dell’aspetto di caotica metropoli anche qui regnano tranquillità, pulizia e ordine.
Il centro di Montreal si gira tutto a piedi. Noi avevamo scelto il bellissimo Intercontinental, un hotel in posizione perfetta sia per raggiungere la città vecchia che per recarsi nella zona dei locali e della vita notturna nella parte moderna, che distano comunque pochi isolati l’una dall’altra, e una piscina con panorama grattacieli davvero top!
Rispetto a Quebec, Montreal è un po’ meno affascinante ma l’atmosfera francese è anche qui garantita: una serie di tranquille stradine con bei edifici, la cattedrale che, guarda caso, si chiama Notre Dame ed è in stile neogotico, e il Municipio che evoca i bei palazzi Parigini.
Dall’Old Port, il vecchio porticciolo ai piedi del centro, si apre una bella veduta sulla città con la cupola del Bonsecours Market in primo piano.
Purtroppo, in perfetto stile canadese, non si può dire che sia la città più entusiasmante del mondo, ma quest’atmosfera un po’ dormiente è compensata dall’alta qualità della vita e dalla presenza di numerosi parchi divertimento, dal grande La Ronde, sull’isola Sainte Hèlene di fronte al centro storico, dove si trova anche la sfera trasparente del Biodome, alla nuovissima ruota panoramica sul lungofiume.
Passeggiare per le strade di Montreal, sia di giorno che di sera, è comunque piacevolissimo, così come sono belli ed accoglienti i ristoranti ed i numerosi bistrot. Insegne dallo charme antico, vicoli lastricati, scorci fra i quali sporgono le punte dei grattaceli.
Per una veduta panoramica sulla città vi consigliamo di fare una passeggiata di circa 1 ora salendo prima del tramonto sul Mont Royal, la collina che domina la città, con un grande parco dove gli abitanti vanno a correre, passeggiare e fare picnic. Si può arrivare in auto o anche con una scalinata che si inerpica sulla montagna e che parte dai piedi del monte. Da qui ammirerete i dispettosi ma adorabili procioni e un bellissimo panorama che vi farà scoprire la grandezza inaspettata di Montreal.
In ogni caso, l’assenza di chissà quali attrazioni all’aperto si spiega del clima “non proprio tropicale”. Gli inverni sono lunghi e spesso le temperature scendono di molto sotto lo zero, perciò analogamente alle altre metropoli canadesi, anche Montreal ha sviluppato una fitta rete sotterranea di negozi, ristoranti, parcheggi e centri commerciali collegati tra loro che permettono di vivere la città senza uscire.
Dopo due giorni a Montreal, più che sufficienti per visitarla, ci siamo diretti verso la capitale Ottawa, sempre sulla stessa drittissima strada che attraversa i soliti campi coltivati con grandi fattorie che si estendono fino all’orizzonte e tutto sempre a velocità da “lumaca”.
Ottawa
Così, dopo circa 2 ore eravamo ad Ottawa che, invece, ci ha sorpreso positivamente, forse complice il bel tempo. Abbiamo parcheggiato nei pressi della Collina del Parlamento e ci siamo fatti una passeggiata ammirando i bellissimi edifici che la compongono.
In realtà anche ad Ottawa, sede del Parlamento canadese e dei ministeri, l’unica cosa da vedere è, appunto, la Collina del Parlamento. E anche qui si ha la sensazione di un posto bellissimo da vivere, meno da visitare.
Oltrepassato il pomposo Fairmont Chateau Laurier, hotel di lusso, moderno, ma costruito nello stile rivisitato dei castelli francesi (perciò un po’ pacchiano), si arriva all’area degli edifici governativi, davvero bella, chiamata appunto Parliament Hill.
Il palazzo più importante dei tre è quello centrale che ospita il Parlamento ed è chiamato Centre Block. Edificio imponente e bello, con la Peace Tower, simbolo del Canada, e un enorme prato che ospita eventi pubblici e persino lezioni di yoga collettivo, come quella a cui abbiamo assistito durante la nostra visita.
Sui due lati del Centre Block si trovano altri due edifici in stile gotico-vittoriano chiamati pragmaticamente West Block e l’East Block – che fantasia, eh? 🙂 -, entrambi ospitanti gli uffici parlamentari, mentre l’intero complesso governativo del Parliament Hill affaccia dall’altra parte sul fiume Ottawa.
Non essendo grandi amanti dei parchi naturalistici che in Canada abbondano (o almeno non lo è Kiro), anziché passare qualche giorno tra boschi e laghi abbiamo optato per una gita veloce alle Thousand Islands (o Mille Illes in francese).
Thousand Islands
Si tratta di un arcipelago composto da quasi 1900 isole e isolette, alcune delle dimensioni di una capanna, sulla frontiera tra il Canada e gli Stati Uniti sul lago Ontario.
E’ un’area immensa nonché luogo di vacanza esclusivo, tra natura incontaminata e ville strepitose posizionate quasi su ogni isolotto, con ormeggi per le barche e grandi verande affacciate sul lago.
Dal piccolo porticciolo di Ivy Lea partono le barche che fanno crociere di circa un’ora e mezzo tra le isole, toccando anche il Boldt Castle su Heart Island, l’edificio (e l’isola) più famosi. Le altre cittadine da dove partono le crociere sono Rockport, poco più a nord, e la più grande Kingston. Ad ogni modo la scelta migliore è Ivy Lea in quanto è quella più vicina alle attrazioni principali e quindi il giro in barca dura di meno.
Toronto
Proseguendo il nostro viaggio in circa 3 ore (neanche a dirlo della solita noiosa autostrada) abbiamo raggiunto Toronto.
Beh, se finora dicevamo che le città canadesi non ci avevano appassionato più di tanto, ciò non si può dire per la capitale dell’Ontario.
Cosmopolita, immensa, futuristica ma anche molto vivibile e a dimensione umana, Toronto ci ha davvero sorpresi.
Le dimensioni della città si percepiscono già all’arrivo, quando l’autostrada diventa a otto corsie e sullo sfondo compaiono i grattaceli di downtown dominati dalla CN Tower che con i suoi 550 metri di altezza svetta su tutto.
La zona migliore dove alloggiare è sicuramente downtown, nella zona di Old Toronto, Financial District ed Entertainment District. Da lì è quasi tutto a distanza di una passeggiata.
Come si sa, lo sport nazionale del Canada è l’Hockey e il suo tempio a Toronto è l’Hockey Hall of Fame, su Yonge Street, che può essere un buon punto di partenza per esplorare la città.
Proprio alle spalle si trova anche la galleria commerciale Brookfiled Place, da vedere per il capolavoro dell’archistar Calatrava che è riuscito ad integrare magnificamente un edifico del XIX secolo con un’architettura futuristica.
Poco distante da non mancare il Gooderham Building, uno degli edifici storici della città, di classici mattoncini rossi, chiamato anche Flatiron Building ma nulla a che vedere col suo cugino newyorkese. Bellissimo il murales sul retro.
Una delle icone di Toronto è anche il lussuosissimo Fairmont Royal York, albergo old fashion con una lobby sfarzosa e dominata dal grande orologio a lancette.
Abbiamo deciso di non salire in cima alla CN Tower perchè sconsigliati da amici secondo cui non meritava, soprattutto visto il prezzo esorbitante, ma è interessante l’area sotto la torre dove si trova l’antica distilleria di birra Steam Whistle. All’interno si può gustare un’ottima birra magari con un pretzel tutto rigorosamente home made.
Il panorama più affascinante sull’intera Toronto, infatti, non è dalla CN Tower ma da Toronto Island. Abbiamo preso il traghetto al Ferry Terminal vicino ad Harbour Square e raggiunto l’isola in appena 20 minuti.
Dalla Central Island si gode una vista indimenticabile sullo skyline cittadino. E’ una grande area verde, un parco dove gli abitanti di Toronto amano andare in bici, organizzare picnic o semplicemente passeggiare. Accanto si trova anche Ward Island, più piccola e meno affollata rispetto al Central e dalla parte opposta anche il secondo aeroporto della città.
La sera il posto migliore per rilassarsi e cenare è il Distillery Historic District. Il nome viene dalla più grande distilleria del paese, fondata nel 1832, che si trovava proprio qui. Oggi il Distillery district è la zona più di moda della città, con locali e negozietti dove degustare birra e ottimi hamburger.
Un’altro quartiere dove passare necessariamente di sera è Yonge – Dindas Square, una specie di Times Square di N.Y. in versione canadese, con pubblicità luminose e contornata da negozi e centri commerciali.
Le ultime due attrazioni di Toronto da vedere sono Casa Loma, un grande castello costruito da un milionario canadese agli inizi del secolo scorso imitando quelli europei (per quelli a cui piace il genere!) e la zona dei murales Graffiti Alley, un vero tempio della street art.
Cascate del Niagara
L’ultima tappa del nostro viaggio in Canada sono state le celebri Cascate del Niagara, distanti circa 1 ora e 1/2 da Toronto.
Già mentre prenotavamo l’hotel, ci eravamo resi conto che il posto non è proprio caratterizzato dalla natura incontaminata e le magnifiche cascate che scendono selvaggiamente in mezzo alla roccia sono da anni il pretesto per creare business.
Non solo quello americano, ma anche il versante canadese, che tutti dicono essere il più bello per ammirarle, sono stati trasformati in un vero e proprio parco divertimenti, oltretutto a caro prezzo, con hotel di trenta e passa piani che affacciano sulle cascate, come il Marriott on The Falls dove stavamo noi, sale giochi e ogni altra cosa che facesse sembrare il posto una piccola Las Vegas.
Descritto così sembrerebbe un luogo da evitare, se si aggiunge anche l’illuminazione multicolore delle cascate di notte, e invece è accettabile, persino divertente, e in ogni caso meritevole di essere visto.
Noi abbiamo deciso di fare la crociera che porta letteralmente sotto la cascata grande. Ci si bagna e non poco, ma trovarsi in mezzo alle acque agitate, con la cascata che scende rombante intorno, è emozionante e vale davvero la pena.
Ricordate che, nonostante la vicinanza a Toronto, il traffico è notevole, anche perché l’autostrada è uno dei collegamenti con gli Stati Uniti, e spesso è possibile imbattersi in rallentamenti ed ingorghi.
Per gli amanti dello shopping, infine, appena fuori la cittadina di Niagara si trova un grande outlet di marchi noti, da Ralph Lauren a Nike e altri (Outlet Collection).
In poco più di una settimana, fuggendo dalla rovente estate europea, siamo stati alla scoperta del Canada Orientale on the road da Quebec a Toronto, con una sosta anche alle Cascate del Niagara, scoprendo un paese bello, organizzato e moderno, dove vivere e lavorare è sicuramente un piacere, gli abitanti sembrano felici e dove tutto funziona.
Un viaggio, tranquillo e rilassante (a volte anche un po’ troppo per i nostri gusti): per metà tragitto con la sensazione era di essere in Francia, per l’altra metà nella profonda provincia statunitense!
Siamo stati sicuramente contenti di aver visitato un posto di cui si parla spesso, una nazione giovane ma importante economicamente e politicamente, e di aver compreso, nel nostro piccolo, come si vive e quali sono i suoi pregi e difetti.
Bon voyage!