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Genova e le Cinque Terre

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n un caldo e lungo weekend di fine aprile siamo andati alla scoperta della Riviera ligure di Levante, per ammirare Genova e le Cinque Terre e tutti i deliziosi paesini adagiati su una delle coste più scenografiche d’Italia.

Siamo partiti dal meraviglioso Golfo dei Poeti con al centro La Spezia e alle sue estremità i due magnifici borghi di Portovenere e Lerici, per poi toccare l’impervia e frastagliata costa delle Cinque Terre dove le montagne scendono ripide sul mare nascondendo pittoreschi paesini famosi in tutto il mondo: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

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Più a nord abbiamo raggiunto Rapallo e da qui l’elegantissimo promontorio su cui splendono Santa Margarita Ligure e l’esclusivo porticciolo di Portofino, rifugio prediletto del jet set internazionale. Subito dopo è stata la volta di Camogli e da lì, in appena mezz’ora siamo arrivati a Genova, detta La Superba, secolare gloria marinara e oggi la più importante città portuale italiana, dinamica e in continuo cambiamento.

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Una terra, la Liguria, decantata da poeti e scrittori di ogni epoca, da Boccaccio a Byron, dove terra e mare si uniscono in tutt’uno con l’arte dell’uomo.

Questa parte della Liguria non è esattamente un luogo dove trascorrere ore in spiaggia giocando a racchettoni, bensì dove dedicarsi a gastronomia, esplorazioni, trekking lungo i sentieri di montagna affacciati sul blu del mare, alle regate per gli appassionati di vela e certamente anche rilassandosi negli hotel sparpagliati qua e là lungo la costa.

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Ogni scorcio, strada, porticciolo o centro abitato sono dei capolavori da ammirare e fotografare, con case color pastello, stretti vicoli colmi di negozietti e ristorantini, chiese e fortificazioni. Tanti turisti stranieri innamorati della Liguria, molti meno gli italiani e una costa a tratti molto simile alla vicina Costa Azzurra ma più calda, accogliente e a misura d’uomo.

Abbiamo iniziato ad esplorare la costa ligure  facendo base per la prima notte a La Spezia. Città molto piacevole, stretta tra i monti e lo scenografico Golfo dei Poeti. Ordinata e pulita, con abitanti gentilissimi, un modernissimo porto turistico e una immensa zona off limits che ospita la parte più importante della flotta militare italiana.

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Per quanto riguarda l’alloggio, visto che gli hotel disponibili non ci soddisfavano molto, abbiamo optato per un B&B. Ce ne sono tantissimi in città per tutti i gusti e prezzi. Noi abbiamo scelto “Apartments and Suites 5 Terre La Spezia”, nuovo, molto carino e soprattutto in prossimità della stazione centrale che, a scapito delle analoghe zone di ogni altra città, è ordinata  e pulita. La scelta non è stata casuale: il modo migliore per esplorare il Parco delle Cinque Terre è, infatti, il treno che collega La Spezia a Levanto. In auto raggiungere i borghi è una vera impresa, mentre il treno percorre l’intera tratta in circa 40 minuti seguendo la costa e fermandosi proprio nel centro di ogni paesino (tranne Corniglia che non essendo sul mare deve essere raggiunta con una breve camminata).

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Le Cinque Terre, sono appunto 5 borghi incastonati come delle preziose gemme lungo la costa e dichiarati Patrimonio dell’Umanità per la loro bellezza paesaggistica nonché per la straordinaria opera dell’uomo che nei secoli ha creato i sorprendenti terrazzamenti che caratterizzano l’intero litorale.

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Per partire alla scoperta delle 5 terre in treno, si parte quindi dalla stazione di La Spezia. Qua vi consigliamo di acquistare la5 Terre Card Treno un biglietto che vi permette di salire e scendere dal treno quante volte si vuole e da l’accesso ai sentieri di trekking. Venendo da La Spezia, in poco più di 10 minuti, il primo paese che si incontra è Riomaggiore, borgo di pescatori da cartolina, le cui case colorate ammassate sulle rocce sovrastano il minuscolo porticciolo. I gozzi tirati a secco rendono l’atmosfera ancora più marinara e sembra di trovarsi sul set di un film.

Segue il paesino di Manarola, altro gioiello delle Cinque Terre, sorto come un presepe su un minuscolo promontorio roccioso a picco sul mare, e poi Corniglia, l’unico dei borghi a trovarsi in alto rispetto al mare e alla ferrovia. Sono entrambi bellissimi, ma la vera perla è Vernazza. Paesino stupendo, con un porticciolo magnifico su cui svetta la Torre del Belforte.

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Scesi dal treno, percorrendo il corso principale, di fronte alla farmacia, abbiamo preso il sentiero per Monterosso che all’inizio passa in mezzo alle case e poi continua a salire fino a raggiungere i terrazzamenti che sovrastano il borgo da cui si apre la veduta sul porticciolo diventato simbolo delle Cinque Terre. Il sentiero è accessibile con un biglietto d’ingresso ma se avete acquistato la 5 Terre Card Treno l’entrata è compresa nel prezzo.

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L’ultimo borgo è quello di Monterosso al Mare che, a differenza degli altri che sono quasi in miniatura, è il paesino più grande e ampio. Appena si esce dalla stazione ci si trova davanti una bella spiaggia, costeggiata dal panoramico Lungomare di Fegina. E’ anche l’unico posto dell’intero parco delle Cinque Terre dove si posso trovare dei veri stabilimenti balneari dove prendere il sole e godersi un po’ di mare.

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In una giornata (anche mezza a dire il vero), si possono perciò visitare tranquillamente tutti e cinque borghi, fermandosi magari anche a cena per un aperitivo al tramonto, in uno dei numerosi locali e ristorantini con vista mozzafiato.

Una volta rientrati a La Spezia, percorrendo una strada incantevole, abbiamo raggiunto lo spettacolare porticciolo di Portovenere, antico borgo dichiarato Patrimonio dell’Umanità, che sorge sulla punta occidentale del Golfo dei Poeti.

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Oltre che per la bellezza e la posizione particolari, grazie anche all’Isola di Palmaria che si trova a ridosso del promontorio formando un parco marino pieno di grotte e fondali protetti, Portovenere deve la sua fama anche allo straordinario complesso fortificato intorno alla Chiesa di San Pietro.

La tappa successiva è stata il Golfo del Tigullio e in particolare il Promontorio di Portofino, un angolo d’Italia la cui bellezza toglie il fiato. Si esce dall’autostrada a Rapallo per poi percorrere l’unica, e spesso trafficatissima, strada che come per ripagare dai disagi della viabilità offre ad ogni curva qualcosa da ammirare.

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Lussureggiante vegetazione, splendido mare, piccoli golfi sovrastati da lussuosi hotel e ville antiche, panorami mozzafiato. Il promontorio colpisce per la sua eleganza, gusto e ricchezza dei palazzi, degli alberghi, dei negozi e delle imbarcazioni ormeggiate nei porticcioli, che si trova solo in pochi altri luoghi in Italia e nel Mediterraneo.

Le tre località da visitare sono molto diverse l’una dall’altra e sono Santa Margarita Ligure, Portofino e Camogli.

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Santa Margherita è la regina indiscussa: una cittadina di mare bella ma soprattutto elegante, con un lungomare raffinato che gira intorno al porto, palazzi e chiese che lo sovrastano, il golfo e i picchi dell’Appennino Ligure sullo sfondo.

Questa località è anche una valida alternativa per alloggiare considerata la scarsità – e i prezzi folli – degli hotel di Portofino. Noi siamo stati al Grand Hotel Miramare che rispecchia in tutto e per tutto lo spirito di questi luoghi, tra pacata bellezza e charme discreto ma onnipresente.

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In fondo al porto di Santa Margarita, poco dopo l’Hotel Miramare, inizia l’area del Parco Naturale di Portofino e, per quanto riguarda la protezione dei fondali, l’omonimo Parco Marittimo. Il tutto sovrastato da una bellissima passeggiata che costeggia la strada costiera e porta dritti al porticciolo di Portofino.

In auto, invece, ci vogliono meno di 10 minuti e a Portofino, nonostante le dimensioni ridottissime, c’è un comodo parcheggio sotterraneo dove potrebbe essere difficile trovare posto solo nei picchi di alta stagione.

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Se Santa Margherita fosse un abito elegante, Portofino sarebbe la gemma sul cappello, un po’ snob ma anche incredibilmente calda e accogliente. Buen retiro del jet set nostrano, disseminata di ville sfarzose e panfili miliardari, nonostante questo conserva una straordinaria semplicità e regala la sensazione di trovarsi in un borgo di pescatori qualsiasi, pur se di straordinaria bellezza scenografica.

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Nei secoli Portofino è stato dominato da quasi tutte le più importanti famiglie della Repubblica Marinara di Genova e, successivamente, è stato frequentato dal gotha internazionale. Un aperitivo sulla piazzetta, una visita alla Chiesa di San Martino, le gallerie d’arte, la vista sul golfo, i terrazzi fioriti dell’Hotel Splendido, rendono Portofino un luogo di impareggiabile bellezza.

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Da non mancare la risalita al Castello Brown da dove si può ammirare il porticciolo in tutta la sua bellezza.

Dalla parte opposta di Portofino, sull’omonimo promontorio, si trova anche Camogli. Ci siamo arrivati in meno di 1/2 ora ritornando a Santa Margarita e arrampicandoci su una strada tortuosa – ma nemmeno troppo – da dove abbiamo ammirato la bellezza di tutto il Golfo del Tigullio.

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Camogli è completamente diversa dalle sue vicine e in qualche modo riporta ai borghi delle Cinque Terre, pur essendo molto più grande e scenografica.

Cittadina di pescatori, affacciata sul Golfo Paradiso, negli anni si è trasformata in un luogo di grande richiamo turistico.

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Camogli sembra composta da due borghi separati. Da un lato c’è la spiaggia, sovrastata dai caratteristici palazzi colorati dell’Ottocento (chiamata “palazzata”) e una passeggiata pavimentata con numerosi ristorantini e locali, che si estendono fino alla Basilica di Santa Maria Assunta. Se amate i gelati come noi fate una sosta da “Gelati e dintorni”.

Oltrepassati gli archi ci si trova al porticciolo, uno dei più pittoreschi d’Italia, pieno di gozzetti e barche di ogni dimensione e contornato da altri palazzi colorati che salgono sulla collina da un lato, mentre all’orizzonte s’intravedono i grattaceli di Genova.

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Tra Portifino e Camogli, nascosta sotto il monte, si trova anche una piccola e bellissima baia, quella di San Fruttuoso, con l’omonima Abbazia raggiungibile solo via mare, magari affittando un gozzo o con una delle numerose barche che organizzano gite di gruppo, o attraverso due sentieri che portano al luogo di culto dopo un’impegnativa camminata. Nelle acque della baia di San Fruttuoso si trova anche la celebre statua di Cristo degli Abissi.

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L’ultima tappa del nostro weekend in Liguria è Genova, una metropoli particolare, forse unica in Italia come conformazione e architettura, che ci ha davvero conquistati.

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A differenza di ogni altra grande città sul mare, il cui centro spesso è composto da bei edifici e piazze affacciati sul mare, con qualche elegante promenade dove la domenica si passeggia ammirando il paesaggio, Genova è un porto con al “P” maiuscola.

Ogni sua parte, quartiere e scorcio è inglobato in un contesto marinaro unico che sa di cantieri navali, mercantili e una grande tradizione marittima.

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Si passeggia sul Porto Antico, un’enorme baia quasi completamente chiusa, tra darsene, edifici industriali recuperati e trasformati in uffici e locali alla moda e persino delle GRU in disuso esposti come oggetti d’arte. Non a caso la riqualificazione del porto antico, che risale agli anni novanta, è opera dell’Archistar Renzo Piano, nato proprio nella capitale ligure, creando un capolavoro urbanistico che evoca le costruzioni del Lego. A molti può non piacere, ma noi lo abbiamo trovato davvero geniale.

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In lontananza sono ormeggiate grandi navi da crociera su cui svetta La Lanterna, il faro di Genova visibile da 30 chilometri di distanza. Lì intorno si trovano anche i moli di scarico delle super navi-container che solcano gli oceani di tutto il pianeta.

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Al centro del Porto Antico sorge l’Acquario di Genova – ritenuto il più importante d’Europa e destinazione principale per la maggior parte dei visitatoti della città. E poi un susseguirsi di attrazioni come un antico veliero, un sottomarino-museo, la biosfera, il porto turistico, il Bigo – la struttura con un ascensore panoramico -, il tutto racchiuso dalla strada sopraelevata i cui piloni oggi ospitano murales di artisti internazionali.

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Dietro tutto questo apparente caos, si eleva la prima linea degli edifici storici della vecchia Genova, imponenti ed affrescati, in mezzo ai quali partono gli stretti vicoli che portano in centro, i famosi e caratteristici caruggi.

Trovare alloggio a Genova si è rivelato un compito arduo per i pochi hotel di buon livello e lo scarso livello qualità-prezzo. Alla fine abbiamo optato per il Bristol Palace, storico albergo in posizione centralissima sulla strada dello shopping, via XX Settembre, e a due passi da tutto, compreso l’Acquario.

Considerata la difficoltosa viabilità del centro e della zona portuale e le distanze ravvicinate abbiamo lasciato l’auto in garage girando sempre a piedi. Se si volesse, invece, raggiungere qualche parte più lontana, c’è sempre la metropolitana o il treno.

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Oltre alla zona portuale, Genova ha anche un caratteristico centro storico il cui cuore è la monumentale Piazza De Ferrari con la grande fontana e gli edifici della Borsa, del Palazzo Ducale e il Teatro Carlo Felice con davanti il monumento di Garibaldi.

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Il Palazzo Ducale, antica sede dei Dogi, ha anche un altro ingresso, più scenografico, su Via San Lorenzo, da dove si possono ammirare anche le due torri di Porta Soprana e che ospita anche la bellissima Cattedrale di San Lorenzo.

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Da lì, scendendo verso il porto, inizia la Genova vecchia. Da qua partono i caratteristici vicoli cantati da De Andrè, pieni di locali e trattorie dove mangiare il miglior pesto del mondo. Affascinanti, nonostante i topi che si incrociano di notte, e con un’atmosfera molto particolare.

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Prendendo invece la strada che parte dal lato sinistro del Teatro Carlo Felice in pochi istanti si raggiunge via Garibaldi, il fiore all’occhiello della città, dove si trovano i palazzi storici delle famiglie di commercianti e armatori che hanno reso Genova la più gloriosa delle repubbliche marinare, i cosiddetti Palazzi dei Rolli. Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Spinola e molti altri. Vale la pena non solo fare una passeggiata ma anche entrare in quelli aperti al pubblico e capire un po’ di più della loro storia.

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Da non mancare anche l’originale ascensore pubblico del Castelletto Levante, opera urbana che fa parte del patrimonio storico della città, inaugurato nel 1909. L’ascensore, che si prende a Piazza del Portelo a poca distanza da via Garibaldi, porta in uno dei punti più panoramici da cui ammirare Genova. Da non mancare.

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Infine, i ristoranti più caratteristici che offrono cucina tipica sono soprattutto quelli nascosti tra i vicoli della parte antica e dietro il porto. Ci è piaciuto molto l’Osteria di Vico Palla dove però vi consigliamo di prenotare perchè sempre pienissimo.

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Qualche parola deve essere spesa anche per l’Acquario di Genova, la massima attrazione della città, soprattutto per famiglie con bambini. Inutile dire che è consigliabile acquistare i biglietti on-line, soprattutto se ci si reca in alta stagione e nei weekend. Bisogna prepararsi in ogni caso a una quantità notevole di gente e all’organizzazione delle biglietterie e delle code non proprio eccellente. Per visitarlo ci vogliono circa 3 ore e alla fine uscirete provati ma soddisfatti!

Se doveste rimanere un giorno in più, vi raccomandiamo una visita dei borghi-quartieri di Nervi e Boccadasse che sembrano un naturale proseguimento delle Cinque Terre però dentro la città.

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Esplorare Genova e le Cinque Terre è stato davvero piacevole e rilassante. Un viaggio diverso da quello che ci aspettavamo, fatto non di spiagge e mare bensì alla scoperta di una costa straordinariamente scenografica, tra pittoreschi borghi, cittadine sul mare caratterizzate da eleganza e solarità tipicamente italiane e ottime mangiate di pesce. Oltre ovviamente alla città di Genova, diversa da tutto il resto, particolare e curiosa. Cinque giorni di sole primaverile quando ancora la folla di viaggiatori non ha intasato gli stretti vicoli che si inerpicano in questi affascinanti luoghi.

Buon viaggio!

Mappa di Genova e 5 Terre