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Vacanza estiva in Val Pusteria

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e si è in cerca di sport di montagna, aria fresca, paesini pittoreschi con campanili a punta, piste ciclabili che costeggiano prati dove pascolano greggi di mucche sovrastati dalle cime delle Dolomiti dove provare anche qualche brivido estremo come arrampicate, ferrate e scalate, una vacanza estiva in Val Pusteria è la risposta più naturale.

vacanza estiva in val pusteria

Una vallata lunga quasi 100 chilometri che si protrae in gran parte in Alto Adige per finire nel Tirolo austriaco. Larga, soleggiata, amatissima dagli appassionati di montagna in ogni sua sfaccettatura, dal ciclismo alle mountain bike e downhill, dalle semplici passeggiate in alta quota all’arrampicata sportiva.

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Una vacanza in Val Pusteria è perfetta anche per le famiglie con figli piccoli, con le sue strutture “family friendly” dove riposare sui terrazzi ornati di fiori, fare lunghe passeggiate e, la sera, assistere ai tanti eventi che si organizzano ogni estate da queste parti. Un luogo ideale per fuggire dalla calura estiva, delle spiagge affollate, per immergersi in paesaggi fiabeschi, ottimo cibo e tanta salute.

Perfetta, infine, per i patiti di motociclismo e turismo su due ruote che affollano durante i mesi estivi la Val Pusteria tra raduni, divertimento sui tornanti delle montagne circostanti e tanta accoglienza a loro riservata dagli hotel agli ostelli.

Le tappe obbligate di una vacanza estiva in Val Pusteria

Le pietre miliari di questa valle sono Dobbiaco, San Candido e Sesto a est, Braies, Valdaora e Plan de Corones a ovest, fino ad arrivare a Brunico, “capitale” della vallata, il tutto lungo la panoramica SS49.

vacanza estiva in val pusteriaAlloggiando in una di queste località si possono esplorare due dei parchi che fanno onore alla bellezza e alla maestosità delle Dolomiti. Sono il Parco naturale di Fanes – Sennes – Braies e il Parco naturale Tre Cime.

Una destinazione perfetta per una bella vacanza estiva dove l’italianità si sente molto poco e sembra quasi di trovarsi già in Austria. Perché la gente del posto spesso parla l’italiano con difficoltà, specialmente i più giovani. Ma va bene anche così, fa parte del folclore e del fascino locale.

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Iniziamo dalla località più famosa dell’intera Val Pusteria, San Candido, rinomato centro turistico sia d’estate che d’inverno.

Il suo antico centro storico perfettamente conservato, gli hotel costruiti in tipico stile altoatesino, i vestiti tradizionali che indossano gli abitanti e la solarità delle strade creano la perfetta atmosfera per una vacanza in alta montagna.

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San Candido è anche il punto di partenza sia per la Rocca dei Baranci, il gruppo di cime di quasi 3.000 metri che sovrastano la cittadina, sia per una delle più famose pedalate delle Dolomiti, la pista ciclabile San Candido – Lienz.

Per raggiungere la panoramica terrazza da cui partono i sentieri per il massiccio del Baranci si prende la funivia che parte da San Candido e arriva al Rifugio Gigante Baranci (o Riese Haunold Hutte), bellissima baita con ristorante e attrezzatissimo parco divertimenti per bambini con vista su tutta la valle.

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Il “must do” di San Candido, però, è sicuramente il percorso ciclabile di ben 44 km, praticamente quasi pianeggianti (e gli ultimi 10 in discesa) che segue la vallata, entra in Austria e finisce nella cittadina austriaca di Lienz.

Le biciclette, di tutti i tipi, da quelle da passeggio alle MTB elettriche o con pedalata assistita, con seggiolini o carrellini, si affittano direttamente alla stazione ferroviaria o in uno dei bike rental del centro.

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Poi non resta che saltare in sella e partire, meglio in compagnia, pedalando con calma ed ammirando il paesaggio, i monti, le mucche nei pascoli, i paesini tirolesi che si attraversano permettendo una sosta caffè. Quasi d’obbligo fermarsi anche alla fabbrica dei Loacker, i wafer più famosi al mondo.

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Una volta giunti a Lienz, si possono riconsegnare le bici li, tornando con il treno, o caricarle sul treno riportandole a San Candido. Esperienza da fare, assolutamente, anche più di una volta.

Poco oltre si trovano anche i due pittoreschi paesini di Sesto e Moso.

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Da Moso parte anche la cabinovia che porta alla Baita di Rudi Hutte, sotto lo spettacolare massiccio della Croda Rossa, alto 2.965 metri. Da lì si può raggiungere la cima, su vari percorsi non troppo impegnativi, con un panorama che toglie il fiato.

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Seguendo la SS49, se si proseguisse verso est si entrerebbe in Austria, nel senso opposto invece si arriva a Dobbiaco, altra famosissima cittadina della Val Pusteria, soprattutto perché sin dall’antichità si trovava in una posizione strategica sul crocevia delle strade più importanti della valle.

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Un centro storico con belle casette colorate nel classico stile altoatesino, la più bella chiesa in stile barocco della zona e soprattutto lo strudel, che qui si deve assaggiare ed acquistare per portare a casa.

Percorrendo circa 1 km in direzione Cortina si arriva al Lago di Dobbiaco. Tipico lago alpino con acqua verde smeraldo, limpida e gelida, contornato da boschi e monti.

[Leggi anche il nostro racconto di viaggio a Cortina – Estate]

Quello che accumuna San Candido, Sesto e Dobbiaco è che il territorio di questo comuni ingloba, anche se non si vede dal basso della valle, una delle più spettacolari aree di alta montagna al mondo: il Parco naturale delle Tre Cime.

Stretto tra la Val Pusteria e la Val di Sesto ad est, il parco è un vero sogno per gli scalatori e gli alpinisti, con paesaggi straordinari, cime che tolgono il fiato, vertiginosi percorsi per climbers, emozionanti ferrate tra cui quelle che conservano la storia della Grande Guerra, panorami che fanno sentire la vera potenza della montagna nella sua espressione più estrema.

Tra queste meraviglie spiccano, naturalmente, le Tre Cime di Lavaredo, l’emblema delle Dolomiti. Per raggiungerli ci sono vari percorsi anche se quello migliore (e più facile) è arrivare al lago Misurina e da lì salire fino al Rifugio Auronzo, ai piedi del versante meno ripido (per così dire) delle Cime.

Da lì, con una bella passeggiata pianeggiante ed adatta a tutti, con vista unica, si arriva in una mezz’oretta al Rifugio Lavaredo (2344 metri) e da questo, in altri dieci minuti, sulla “sella” sovrastante da dove si apre una veduta strepitosa sulle Tre Cime che s’innalzano come dei giganteschi monoliti dominando tutto ciò che le circonda.

Poi le opzioni sono due. Continuare fino al Rifugio Locatelli, di pari distanza a quella già fatta ma più impegnativo, o fare l’intero giro intorno alle Tre Cime completando il cerchio con il ritorno al Rifugio Auronzo (circa 3-4 ore). Fare trekking li sotto, nell’altopiano, sotto l’ombra delle gigantesche pareti verticali di roccia, è un’emozione unica.

Per i più avventurosi, sempre dalla “sella” sopra il Rifugio Lavaredo, parte la via ferrata del Monte Paterno, non particolarmente difficile, anche se serve in ogni caso casco, imbracatura e una guida esperta. È il palcoscenico più bello per ammirare la maestosità delle Tre Cime, persino attraverso le fessure scavate durante la Grande Guerra lungo il percorso. Da andare rigorosamente la mattina presto, quando il sole illumina parte delle pareti prima di passare alle spalle delle torri.

E poi, per chi è davvero spericolato, l’esperienza più straordinaria è naturalmente quella di scalare la Cima Grande, pur sulla via più facile. Un percorso da brivido ma in ogni caso accessibile anche a chi è alle prime armi, in cordata e – come sempre – con una guida alpina. Rischi ci sono, certo, come d’altronde in ogni attività simile, ma l’esperienza è davvero unica.

La scalata, della durata di circa 7 ore, inizia la mattina presto affrontando il ripido ghiaione fino alla base della torre grande, da dove si comincia a salire arrampicandosi sulle pareti ed attraversando rocciosi crepacci. Più si va in alto e più si comprende la forza e la grandiosità delle Tre Cime, per non dire quale emozione si prova una volta giunti alla vetta. Il ritorno è a tratti a corda doppia, e una volta finalmente scesi, guarderete per sempre le torri di Lavaredo con occhi diversi, dicendo orgogliosi “lassù ci siamo stati!”.

Ritornando in Val Pusteria, in soli 20 minuti da Dobbiaco in direzione ovest si arriva al Lago di Braies, uno dei laghi più famosi e suggestivi di tutte le Dolomiti. Situato a 1500 metri di altitudine, con un’acqua di colore verde smeraldo, circondato su tre lati da massicci alpini tra cui spicca la Croda del Becco, è un luogo che ricorda, per bellezza della natura, i laghi dei parchi americani o quelli della Patagonia.

Per goderselo appieno durante l’alta stagione occorre, però, arrivare o all’alba o al tramonto, altrimenti si rischia di trovare una folla degna delle più frequentate spiagge di Riccione.

Proseguendo, si svolta verso Valdaora, un paesino pittoresco e panoramico, che permette di raggiungere comodamente con la cabinovia di Gassl il più famoso massiccio della zona: Plan de Corones.

Celebre comprensorio sciistico con oltre 100 km di piste, Plan de Corones o Kronplatz, 2275 metri, è una montagna a forma di panettone che lo ha reso un luogo unico, con belle piste su tutti i lati (in inverno) e luogo di gran divertimento e sport in estate.

Il Kronplaz Freeride, una pedalata con bici da discesa, è uno dei must della zona. Si scende su vari percorsi divertendosi come in pochi altri luoghi, di fronte ad un panorama a 360 gradi.

In cima ci sono ristoranti e bar alpini, con musica e piatti tipici, giochi e percorso tecnici per bambini e ragazzi, si può provare l’emozione di un volo in parapendio o deltaplano e prendere il sole facendo passeggiate tra pascoli pieni di mucche.

L’attrazione più grande a Plan de Corones, però, è il Museo della Montagna di Messner, una delle leggende dell’alpinismo mondiale. Progettato dall’archistar Zaha Hadid, l’edificio è di per se un’opera d’arte strepitosa, a picco sul monte e con un panorama mozzafiato. All’interno si percepisce il concetto quasi mistico che ogni scalatore prova e il misticismo della montagna. Meraviglioso.

Brunico, il capoluogo della Val Pusteria è una città ricca, ordinata, pulita e organizzata. Il centro storico, dominato dal Castello, è composto in pratica da una sola strada, Via Centrale, pedonale, piena di negozi, ristoranti e case storiche.

Già che siete arrivati a Brunico, seppure non è più la val Pusteria, vi consigliamo di dirigervi verso Nord seguendo le indicazioni per la Valle Aurina. C’è una meta di puro divertimento per tutti, ma perfetta per le famiglie: la Flyline Wasserfall. Un percorso su una carrucola attraverso boschi e cascate davvero divertente.

Insomma, trascorrere una vacanza estiva in Val Pusteria è il massimo che si può immaginare. E’ infatti un luogo di montagna persino più bello d’estate che d’inverno. Natura, sole, cibo, grande divertimento all’insegna dello sport e del relax a prescindere se si è in coppia, con amici o con l’intera famiglia… mentre nel resto d’Italia fanno 40 gradi!

[Leggi anche il nostro racconto di viaggio a Cortina – Estate]

Buon viaggio