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Viaggio a Singapore

Il viaggio a Singapore o – meglio – uno stop-over di due giorni a Singapore, una delle Città-Stato più famose, ricche, avveniristiche, pulite e regolamentate al mondo, è un vero must quando si viaggia nel Sud-Est Asiatico. Con 6 milioni di abitanti e una delle maggiori concentrazioni di ricchezza del pianeta, questa ex colonia britannica è oggi una grande e super-modernissima metropoli, nonché uno dei principali centri economici e finanziari globali.

Banking and finance, paradiso fiscale, ma anche tanta sperimentazione urbana, attenzione al benessere e una straordinaria filosofia volta a creare quel “Stato-giardino” a misura d’uomo che oggi rende Singapore un vero e proprio laboratorio di architettura su larga scala a livello globale. Ed è proprio questo aspetto a renderla forse la metropoli più interessante da visitare per uno stop-over, considerato oltretutto che il gigantesco aeroporto di Changi è tra i più collegati al mondo e permette di passare da qui per raggiungere un’infinità di destinazioni.

Celebre per le sue regole ferree e a tratti bizzarre, tra cui il divieto assoluto di masticare chewing gum (con tanto di 500 dollari di multa), Singapore vive nel futuro, tra ordine e pulizia maniacale, standard di vita elevatissimo (la longevità è da primato assoluto) e una tranquillità inusuale per una città così popolosa. La tradizione non manca, abbinata ai capisaldi di questa piccola nazione come la cordialità e l’ordine. È stata la visione illuminata del padre dell’indipendenza di Singapore, Lee Kuan Yew, negli anni ’60, a portare in pochi decenni questo piccolo arcipelago, staccatosi dalla Malesia, in cima ai paesi più avanzati del mondo.

Per una vacanza a Singapore, due giorni pieni sono sufficienti. Si può fare tutto a piedi, caldo e umidità permettendo, visto che ci si trova a soli 150 km dall’equatore e le temperature – per chi non è abituato al clima tropicale – sono spesso insopportabili. In ogni caso, l’efficientissima metropolitana aiuta parecchio a muoversi con agilità da un punto all’altro e l’aria condizionata è onnipresente. Inoltre, ad ogni angolo della città, anche all’aperto, come ad esempio lungo la bellissima passeggiata intorno a Marina Bay o nei Gardens by the Bay, sono installate grandi ventole che regalano un po’ di refrigerio. Gli unici periodi clementi sono tra febbraio e aprile e tra settembre e ottobre, quando il clima è un po’ più secco e le piogge meno intense.

Le principali attrazioni di Singapore sono tutte in centro, che è abbastanza piccolo, a scanso di quello che si potrebbe immaginare, ed è composto da tre zone confinanti tra loro, che si attraversano in circa mezz’ora a piedi: Chinatown, Downtown e Marina Bay.

Quindi, ovunque si scelga di soggiornare in queste zone va bene. Noi abbiamo scelto Chinatown, precisamente il mini-quartiere di Duxton, l’area forse più vivace e movimentata di Singapore, piena di locali di ogni genere. Basti pensare che la strada principale si chiama Club Street, dove si susseguono bar e ristoranti molto frequentati dalla gente del posto e dagli expat per un drink, musica e nuove conoscenze. Non immaginatevi, però, chissà quale casino: è tutto molto piacevole, civilissimo e, ovviamente, ordinato.

Sono tanti gli hotel che hanno bellissime piscine panoramiche sul tetto. Scegliere un albergo con un roof pool a Singapore è quasi d’obbligo, sia per il refrigerio sia per la vista, che in questa città vale davvero la pena avere. Certo, soggiornare nello spettacolare Marina Bay Sands, uno dei 5 stelle lusso più famosi del mondo, con i suoi tre grattacieli collegati in cima da una passeggiata di 340 metri e un infinity pool di 150 metri, sarebbe la soluzione ideale, però non è proprio a buon mercato. In ogni caso, ci sono tanti altri bellissimi alberghi in pieno centro per tutte le tasche.

La filosofia futuristica di Singapore si coglie già appena atterrati all’aeroporto di Changi, che dista circa 25 minuti dal centro. È uno dei pochi scali dove, anziché prendere subito un taxi per andare in città, si può andare a piedi o con la navetta a vedere The Jewel, il centro commerciale situato nel Terminal 1, diventato famoso per il Rain Vortex, la cascata d’acqua indoor più alta del mondo, che scende dal tetto trasparente della galleria in mezzo a una lussureggiante vegetazione tropicale. A prescindere se si atterra o si riparte da Changi, visitare il Terminal 1 è ormai un must.

Posati i bagagli in hotel, si esce subito ad esplorare la città. Dopo pochi passi ci si rende conto che il modo migliore per godersi Singapore è sicuramente camminare. Le distanze tra le principali attrazioni sono ridotte, ma soprattutto ogni angolo del centro regala scorci affascinanti, come il contrasto tra gli avveniristici grattacieli e le basse casette coloniali di Chinatown, per non parlare dell’area di Marina Bay, stupenda con la sua passeggiata che permette di girarla tutta, ammirando uno dei landscape urbani più ricercati e futuristici.

Se, invece, macinare distanze a piedi non piace, oppure piove o fa troppo caldo, c’è sempre l’app Grab, con cui si chiama con pochi click un’auto con conducente (tipo Uber), oppure si può usare la fantastica metropolitana.

Spesso sul web si legge che Singapore è una delle città più care del mondo. A noi, onestamente, non ci è sembrata chissà quanto diversa dall’Italia, salvo per i prezzi degli alcolici (vino, birra), che non solo non si possono vendere nei negozi dopo le 22:30 – per fortuna nei ristoranti e locali tale restrizione non c’è – ma perché costano davvero uno sproposito. Quindi beati gli astemi.

Cosa vedere durante un viaggio a Singapore

Marina Bay

Ciò che rende Singapore davvero eccezionale è il modo in cui le tre aree più importanti del centro si amalgamano, passando dalla tradizione di Chinatown, con i suoi ristoranti e locali classici, alla modernità dei grattacieli del Downtown e subito dopo allo straordinario gioco di capolavori d’architettura urbana della baia di Marina Bay.

Il cuore di Singapore, infatti, è Marina Bay, lo specchio d’acqua dove si innalzano da un lato i spettacolari grattacieli del Downtown e alcuni dei migliori alberghi della città, ristoranti, bar e negozi. Lungo la bellissima passeggiata si raggiunge anche la celebre Merlion, la grande scultura-fontana di un mezzo leone e mezzo pesce, simbolo della città.

Proseguendo nel giro della baia, oltrepassata la Merlion, si costeggiano i due grandi “gusci” del complesso teatrale di Esplanade, un altro capolavoro dell’architettura contemporanea, per poi prendere il Helix Bridge, il ponte pedonale sopraelevato costruito in tubi d’acciaio a nido d’ape, che dapprima passa dietro il museo ArtScience – quello con la particolare forma a fiore acquatico – e poi raggiunge l’area esterna dell’eccentrico hotel ultralusso Marina Bay Sands, che s’innalza come una muraglia lungo tutto quel lato della baia, con ai piedi l’enorme centro commerciale multipiano dove si trovano i negozi delle maggiori griffe di lusso mondiali e il casinò di Singapore.

E come se questo susseguirsi di meraviglie urbane non bastasse, per concludere, passando attraverso un camminamento pubblico sospeso a metà altezza dell’enorme hall di Marina Bay Sands, si raggiunge il meraviglioso parco tropicale Gardens by the Bay, dal quale si apre la vista anche sulla ruota panoramica Singapore Flyer. Che dire: un effetto Wow continuo.

La passeggiata pedonale intorno alla baia, che richiede circa un’ora o poco più di camminata, permette di ammirare al meglio ognuno degli spettacolari edifici che vi affacciano e offre vedute sulla città che cambiano continuamente, regalando angolazioni e altezze diverse, trasformando la camminata in una vera e propria esperienza.

Per godere della miglior vista sulla baia dall’alto occorre prenotare l’Observation Deck che si trova in cima al Marina Bay Sands oppure, come alternativa, cercare di avere un tavolo (da prenotare sempre online, con mesi di anticipo) nel bar-ristorante che affaccia sulla gigantesca piscina sospesa sulla piattaforma del tetto.

Seppur Singapore sia molto bella di giorno, con la luce del sole (quando c’è… perché di regola qui ci sono quasi sempre nuvole basse e tempo grigio), quando cominciano ad accendersi le luci dei grattacieli e della baia la città si trasforma e diventa un vero spettacolo per gli occhi. In determinati orari partono puntuali i giochi d’acqua e di luci delle fontane del centro commerciale di Marina Bay Sands (lo Spectra Light and Water Show), che vanno avanti per parecchio tempo, all’unisono con le luci dell’hotel.

Quindi, anche se durante lo stop-over Singapore non sembra clemente e non regala bel tempo, non bisogna abbattersi: è la sera che la città rivela la sua vera bellezza.

E poi c’è il Gardens by the Bay, il parco dietro Marina Bay Sands, assolutamente da non mancare. Anche in questo caso si tratta di un straordinario esperimento urbanistico, stavolta in chiave green, frutto di un concorso internazionale di architettura urbana che ha richiamato i migliori progettisti del mondo per bonificare una grande area nel proseguo del progetto di rendere Singapore una vera città-giardino. Tra le originalissime opere realizzate ci sono le due avveniristiche serre Cloud Forest e Flower Dome, che al loro interno replicano diversi microclimi di vari continenti, foreste verticali e altre meraviglie naturalistiche.

Il fiore all’occhiello di Gardens by the Bay sono senz’altro i mega-alberi: particolari e, in qualche modo, bellissime strutture in acciaio alte tra i 20 e i 50 metri, che ospitano lungo gli steli veri e propri giardini verticali. La parte con maggiore concentrazione di alberi si chiama Supertree Grove. Si può passeggiare sotto la loro ombra gratuitamente oppure salire, dopo aver acquistato il biglietto, sulla OCBC Skyway, la passerella che collega alcuni dei “funghi” più belli in alto, offrendo un panorama davvero suggestivo. La sera i “funghi” si illuminano con giochi di luci, dando ancora più spettacolo (gli orari degli spettacoli sono consultabili sul sito).

Downtown

Il Downtown è il cuore finanziario della città. Oltre alla passeggiata tra i grattacieli, davvero spettacolari, la cui architettura rispecchia la filosofia della città-giardino con veri alberi e giardini incastonati tra il vetro e l’acciaio degli altissimi edifici che ospitano le sedi di importanti società commerciali, banche e uffici, il giro tra le poche strade del Downtown non può non passare per Lau Pa Sat, il mercato in stile vittoriano più antico del Sud-Est asiatico. Un pezzo di storia davvero suggestivo in mezzo alla modernità. Fermarsi a mangiare in una delle bancarelle di street food del mercato è quasi d’obbligo. Anche perché, a differenza di ogni altro paese asiatico, Singapore ha un livello di sicurezza e di controllo alimentare equivalente alle nazioni più sicure: ogni cibo, anche quello di strada, è ultra-sicuro e controllato; si può tranquillamente bere l’acqua da rubinetto e usare il ghiaccio per i cocktail, tutte cose da evitare negli altri paesi del Sud-Est asiatico.

Chinatown

Confinante con il Downtown, a due passi da Marina Bay, Chinatown conserva un fascino tutto suo. Particolare e vivace, questa parte del centro ci ha dato l’idea di essere la zona con più divertimento e vita notturna, frequentata sia dalla gente del posto sia dai tanti expat che hanno la fortuna di vivere e lavorare a Singapore.

Piena di stradine con le caratteristiche casette di legno a due piani, sotto le quali si trovano infiniti ristorantini e locali – tra cui l’emblematica Club Street – il tutto contornato dagli altissimi grattacieli del Downtown, che sembrano voler proteggere il passato.

Degni di nota sono il Buddha Tooth Relic Temple, uno dei più importanti templi buddisti di Singapore che conserva il dente di Buddha, e il vicino piccolo Thian Hock Keng Temple.

Perdersi tra le stradine di Chinatown riserva tante sorprese, tra cui la piccola collina (anche se non sembra una collina) di Duxton Hill, dove si trovano molti locali alla moda e scorci davvero pittoreschi. Passeggiando, ci si imbatte quasi per caso nel piccolo ma importantissimo per la comunità Hindu tempio di Telok Ayer Street e in altri gioiellini nascosti. La fermata della metropolitana più comoda è Maxwell.

Tutto – occorre ripeterlo – ma proprio tutto ciò che merita di essere visto a Singapore si trova a pochi passi l’uno dall’altro, un piacere per chi ama camminare. La città, oltre a essere pulitissima, è anche molto poco trafficata. Marina Bay, Downtown, Chinatown… si passa da un posto all’altro quasi senza accorgersene, in giro di un paio di isolati.

Se si ha un po’ più di tempo, per gli appassionati vale la pena visitare il parco a tema degli Universal Studios sull’isola di Sentosa, il luogo dei parchi divertimento di Singapore, magari usando la panoramicissima cabinovia che parte dal Monte Faber. Noi non l’abbiamo fatto, preferendo goderci il centro, talmente affascinante da inchiodarci di fronte a questo spettacolo di grattacieli, capolavori dell’architettura e panorami urbani. Anche perché lo stop-over di solito è, purtroppo, una sosta breve, per cui il tempo a disposizione non è mai tanto. Però adesso, dopo esserci stati, possiamo dire che Singapore è uno dei migliori stop-over in assoluto. Da non mancare.