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Viaggio a Dubai

QUANDO ANDARE A DUBAI: Il periodo migliore va da metà novembre a marzo. D’estate il caldo è insopportabile anche se secco.

QUANTO STARE A DUBAI: Da 2 a 4 notti, magari alternando il mare al deserto

DOVE DORMIRE A DUBAI: Al Qasr (Jumeirah Beach); Atlantis (The Palm); Armani Hotel (Downtown)

COME MUOVERSI A DUBAI: Visto che Dubai vuol dire lusso, affidatevi alle Limousine dell’albergo da e per l’aeroporto (le più scamuffe sono delle Volvo SW).

DOVE MANGIARE A DUBAI: Shimmers e Pierchic, sono 2 dei numerosi ristoranti dell’Al Qasr.
 
Se riuscite a prenotare (a volte sono riservati ai soli clienti dell’albergo), vi consigliamo “Al Muntaha” (sospeso a 200 metri sopra le acque del Golfo) e “Al Mahara” (da cui potete ammirare infinità di pesci), entrambi ristoranti del Burj Al Arab.

COSA FARE A DUBAI: Cena sulla spiaggia con vista su Burj Al Arab – Safari nel deserto – Salire sul Burj Al Khalifa – Visitare il Parco Acquatico dell’Atlantis.

COSA NON FARE A DUBAI: Alloggiare a downtown anziché sul mare.

LA MIGLIOR FOTO DA FARE A DUBAI: Dalla spiaggia dell’albergo con il Burj Al Arab, la mattina.

 

Il nostro racconto di viaggio a Dubai

 

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esort favolosi, campi da golf, escursioni nel deserto, shopping da mille e una notte … tutto questo lo troverete nel vostro viaggio a Dubai perchè qua la parola d’ordine è superlusso. Dubai ha consolidato questa immagine ormai da oltre un decennio e gli ha permesso di guadagnarsi la fama di blasonata destinazione turistica.

In realtà questa città affacciata sul Golfo Persico, grazie alla sua posizione geografica, fino a due decenni fa era semplicemente uno scalo tecnico per raggiungere l’Oriente e un duty free dove comprare elettronica e oro a poco. Poi, grazie agli enormi capitali accumulati con il petrolio le cose sono velocemente cambiate. Agli Emiri, lungimiranti nel tentativo di garantirsi un futuro anche quando le risorse inizieranno ad esaurirsi, venne l’idea di trasformare questo posto inospitale, circondato da un arido deserto e abitato per lo più da tribù beduine, nel più importante centro finanziario, commerciale e turistico del Medio Oriente. Tutto ciò grazie a giganteschi investimenti e miracoli ingegneristici, creando isole artificiali in mezzo al mare, grattacieli che sfidano le tempeste di sabbia e persino una pista da sci al coperto dove divertirsi sulla neve quando fuori fanno 50 gradi all’ombra.

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Una cosa non cambia, però: nonostante soldi ed investimenti, il clima è piuttosto torrido. Dubai confina con uno dei più estesi deserti del nostro pianeta e ne è fortemente influenzato. Durante gran parte dell’anno all’esterno non si respira nemmeno e solo in inverno, da novembre a febbraio, le temperature sono più moderate e l’aria diventa piacevole e secca.

In questi mesi a Dubai si sta bene ed è senz’altro un posto da visitare, anche se – a nostro avviso – questa città è sì interessante, ma resta comunque una mèta sopravvalutata per passare un’intera vacanza. Nonostante sia la capitale mondiale del lusso sfrenato, dei più folli progetti ingegneristici e dei soldi a vagonate, non c’è nulla di antico, non ha storia, ed è tutto estremamente artificiale: downtown è una distesa di pacchiani grattacieli, le poche strade che ci sono finiscono improvvisamente appena si imbattono nel deserto e, anche se a qualcuno piace anche per questo, la maggiore attrazione turistica rimangono sempre gli enormi centri commerciali dove acquistare beni, rigorosamente di lusso, provenienti da ogni parte del globo.

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Tutto questo cambia drasticamente, però, se si è di passaggio (cosa molto frequente vista la copertura ormai globale della compagnia di bandiera Emirates) e si vogliono passare due o tre notti a Dubai prima di raggiungere luoghi lontani per cui lo scalo (e un po’ di riposo) è obbligatorio. In questo caso vale la pena: ci si diverte con le stranezze locali e resta un ricordo meraviglioso.

Già all’arrivo all’aeroporto si percepisce dove si è appena arrivati: i grandi orologi posizionati su ogni colonna dell’aeroporto sono rigorosamente… Rolex!

UEA desert Dubai - mod.

Il simbolo incontrastato della città è senza dubbio il Burj Al Arab, l’albergo a 7 stelle a forma di vela, costruito in mezzo al mare lungo Jumeirah beach, il tratto di spiaggia più bello, che ospita pressoché tutti gli hotel più blasonati.

Perciò, tra le tante offerte allettanti, il luogo dove soggiornare a Dubai è sicuramente lungo questa infinita spiaggia. E più siete vicino al Burj Al Arab meglio è, visto che la è sera viene stupendamente illuminato e a intervalli fissi cambia la gamma di colore creando un’atmosfera davvero suggestiva. Noi abbiamo prenotato al Madinat Jumeira Al Qasr (www.jumeira.com), considerato uno dei migliori e più spettacolari alberghi della città, quasi attaccato al Burj Al Arab.
Costruito in stile arabo, con varie torri e terrazzi, composto da 4 blocchi diversi (Al Qasr, Mina A’Salam, Malakiya Villas e Dar Al Masyaf) che lo rendono lungo quasi un chilometro, vanta una delle piscine più grandi dell’intero medio oriente ed è attraversato da un fiume artificiale su cui navigano delle piccole imbarcazioni che consentono agli ospiti dell’albergo di spostarsi per tutto il resort, nonché uno dei migliori souk della città. Spettacolare in tutto, dalla posizione, all’architettura, all’ospitalità.

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Le stanze, inutile dirlo, sono da 1000 e una notte, con enormi letti, bagni composti da più ambienti separati, candele e terrazze affacciate sul mare. L’albergo, nonostante gli spazi immensi, non ha una vera e propria reception: il check-in si fa seduti comodamente sui divani, mentre si sorseggia del tè e non prima di essersi rinfrescati con morbidi tovaglioli profumati portati da un inserviente. Che dire… Welcome to Dubai!

Un altro pregio dell’ Al Qasr sono i suoi 21 (si, avete capito bene!) ristoranti dove troverete tutte le cucine, da quella italiana, a quella giapponese, thai, araba, spagnola, ecc…

I nostri preferiti sono stati il Pierchic, su una palafitta in mezzo al mare è assolutamente magico, e lo Shimmers, direttamente sulla spiaggia, da dove si ammira il maestoso Burj Al Arab illuminato nella notte e, finita la cena, ci si trasferisce sui divanetti a fumare il narghilè (shisha) con il rumore delle onde e musica lounge in sottofondo.

La mattina seguente siamo andati a visitare la zona del Creek, il fiume che attraversa Dubai e che ospita i turistici Spice Souk e Gold Souk. A chi non è mai stato in un paese arabo può anche piacere, altrimenti lasciate stare. Tornati in albergo, abbiamo preso un po’ di sole sulla spiaggia, pranzato e fatto qualche foto con il Burj Al Arab. La spiaggia di Jumeira è il punto perfetto, sia come distanza che come luce e inquadrature.

Burj Al Kalifa

Nel primo pomeriggio, invece, ci sono venuti a prendere direttamente in albergo per un safari nel deserto (prenotatelo la sera dell’arrivo). Il Desert Safari è una delle attrazioni turistiche tipiche di Dubai, ma è organizzato bene e vale veramente la pena. I lussuosi e confortevoli fuoristrada si radunano in un meeting point e poi via su e giù sulle dune, tra derapate e scivolate laterali che impressionano la maggior parte dei passeggeri. Al tramonto si raggiunge un villaggio di beduini dove ci si può fare una passeggiata suL cammello e dopo si assiste ad uno spettacolo di danza del ventre seguito dalla tradizionale cena a base di spiedini e pietanze arabe.

A Dubai c’è da vedere anche il Burj Al Khalifa, il grattacielo più alto al mondo (vedetelo prima che da qualche parte ne costruiscano uno più alto), sito a downtown. Se poi giocate a golf approfittate anche di uno dei numerosi campi che spesso ospitano i tournament più importanti, tra cui lo storico Dubai Creek Golf Club. Si fanno 18 buche a ridosso del deserto con i grattaceli sullo sfondo … bello veramente!

Questo è il nostro viaggio a Dubai. Dopo infatti siamo partiti alla volta delle Maldive per continuare il nostro viaggio (leggi il racconto sulle Maldive cliccando qui). Se avessimo avuto una giornata in più, al posto della mezza giornata di safari sulle dune avremmo preferito trascorrere una notte in uno dei resort nel deserto (il Jumeirah Desert Resort o il pluripremiato Bab Al Shams si trovano a pochi decine di chilometri dalla città). Sarà per la prossima volta. Perché da Dubai, volendo o no, ci si passa spesso.

Buon viaggio!

DUBAI PLAYLIST:

“The Essential Kenny G” – Kenny G – 2005

“Siddharta – Dubai” – Buddha Bar – 2012

“Atmosphere” – Chill Out Sensations– Various Artists – 2012

“Chillin’ Dreams Maldive Islands” – Various Artists – 2010

La mappa del nostro viaggio a Dubai